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 Oggetto del messaggio: Re: ACME: Info, news e ultime uscite
MessaggioInviato: sabato 29 gennaio 2022, 2:17 
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Iscritto il: giovedì 19 gennaio 2017, 19:33
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Località: Vercelli
In realta in 5 anni esatti ho messo insieme una collezione di circa 700 pezzi tra tutto, carrozze, locomotive, carri, rimorchiate varie che spesso vanno aquistate a parte, piu la costruzione del plastico, quindi ne ho spesi molti di piu di 5000 all'anno, il mio voleva solo essere un'esempio!


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 Oggetto del messaggio: Re: ACME: Info, news e ultime uscite
MessaggioInviato: sabato 29 gennaio 2022, 9:44 
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Nome: Riccardo Persico
Iscritto il: martedì 18 novembre 2014, 18:02
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Località: San Remo
Beh, circa 700 pezzi in 5 anni mi pare notevole, anche la spesa sostenuta... altro che semplice esempio.
Io sarò a poco meno di 500, ma messi insieme negli ultimi 35 anni, senza contare il materiale fuori scala o giocattolesco dato via nel tempo e rimpiazzato con H0 in scala esatta.
Devi considerarti molto fortunato da questo punto di vista: quindi non puoi fare testo quando si parla di fermodellista medio.
Buona continuazione.
Riccardo


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 Oggetto del messaggio: Re: Gli economisti e i trenini
MessaggioInviato: domenica 30 gennaio 2022, 10:16 
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Iscritto il: giovedì 19 gennaio 2017, 19:33
Messaggi: 382
Località: Vercelli
Si hai ragione, ma conosco alcune persone che possiedono collezioni anche 2 o 3 mila pezzi, comunque non è di certo una gara a chi puo comprare di piu, sinceramente se non fossi stato ripreso non l'avrei nemmeno scritto il mio post precedente, comunque 500 pezzi son sempre 500 pezzi, non hai di certo una piccola collezione! considerando che a breve sarò costretto a stoppare gli aquisti per motivi di spazio sarei stato piu contento a spalmarli in tempi molto piu lunghi.


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 Oggetto del messaggio: Re: Gli economisti e i trenini
MessaggioInviato: domenica 30 gennaio 2022, 14:17 
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Iscritto il: mercoledì 7 novembre 2007, 16:03
Messaggi: 1879
Località: sesto fiorentino
intervallo.
vi invito a consultare su google:
"dean martin jerry lewis that's amore".
e cliccarlo e godervelo,
così, tanto per evadere

daniele
grazie ai grandi collezionisti, con grandi Mezzi , Mezzi: non metà,
abbiamo avuto testimonianze del passato
editoria, arte e in qualunque settore di cultura.
anche il modellismo nel proprio piccolo può dare sostegno.....nel futuro,
acculturandoci e farci rivivere con nostalgia agganci con il Passato.
auguri alle prossime spese di 5000 e più,
"un giorno tutto questo sarà tuo", ai posteri!
la solita ironia


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 Oggetto del messaggio: Re: Gli economisti e i trenini
MessaggioInviato: giovedì 14 dicembre 2023, 9:30 
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Iscritto il: mercoledì 28 agosto 2013, 14:28
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Località: Bologna
Buongiorno,
Riapro questo thread onde non invadere quelli di varie ditte e modelli .

Un paio di anni fa partecipai ad un convegno sulle nuove modalità di merchandising e i relatori sostenevano un futuro destinato a bypassare importatori, distributori, negozi per contenere costi e logistiche .
Un esempio potrebbe essere Tesla.

Con i 428 'cinesi' questo mondo si è affacciato al fermodellismo .

Piko : avevo qualche dubbio sul contenimento dei costi nel mercato italiano pur mantenendo raffinatezze simili ai modelli del mercato d’oltralpe . Il suo 428 costa circa 100 euro in meno dei modelli es Sbb Ae 6/6 . In sintesi ci sono il tartufo nero ed il tartufo bianco.

Hr Rivarossi : riedita un prodotto forse aggiornato in Pcb ? Pantografi? Non so, ma sostanzialmente ad un prezzo di poco inferiore ai modelli nuovi dei competitor cosa che sembra indicare una marginalità risicata per tutti .

Infine ho vari 428 in parte modificati , digitalizzati, soundizzati ecc ecc e quelli terró .


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 Oggetto del messaggio: Re: ACME: Info, news e ultime uscite
MessaggioInviato: giovedì 14 dicembre 2023, 9:41 
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Nome: Lippo Lippi
Iscritto il: lunedì 5 febbraio 2007, 21:41
Messaggi: 5205
Nico78 ha scritto:
In realta in 5 anni esatti ho messo insieme una collezione di circa 700 pezzi tra tutto, carrozze, locomotive, carri, rimorchiate varie che spesso vanno aquistate a parte, piu la costruzione del plastico, quindi ne ho spesi molti di piu di 5000 all'anno, il mio voleva solo essere un'esempio!

Seppur datata (leggo ora dopo più di un anno dall'intervento), la tua frase mi evoca una riflessione parzialmente economica.

I modelli ferroviari, sebbene per alcuni possano esserlo, non sono un investimento economico. A fronte di rari casi (es. la 444.005 elettronica) che si supervalutano manco fossero bitcoin, la stragrande maggioranza dei modelli va incontro ad un'obsolescenza naturale ed inevitabile. Alcuni modelli poi si deteriorano strutturalmente, come i Gabs imbananati od i telai in zama sbriciolati.

Acquistare decine di migliaia di euro in treni è secondo me giustificabile come Hobby, della serie "non fumo, non bevo, non mi drogo, qualcosa dovrò pur fare". Io credo di averne avuti anche più di te ma ho identificato un esatto istante in cui ho messo un punto fermo, ed ho dato via quasi tutto (vi posso garantire che la sensazione di leggerezza che ne è derivata è davvero piacevole).
Il nostro è un hobby che non ha mai fine e negli anni si può arrivare ad una collezione con cifre a 5 zeri...sempre che l'obsolescenza di alcuni modelli non abbassi il valore della collezione.

Senza addentrarmi nella dicotomia "modellista vs fermocollezionista", che meriterebbe pagine e pagine e non concluderebbe comunque nulla, trovo che l'acquisto smisurato e spesso frenetico di modelli come se fossero farmaci porti solo all'appagamento di un desiderio chimico e mentale come potrebbe essere, per una ragazza, fare shopping in Rinascente per dare libero sfogo alle endorfine. Ci si sente bene, ah si, poi si arriva a casa e inizia il dramma: ed ora dove li metto? Economicamente, invece, è una debacle di proporzioni anche enormi che tutti dobbiamo tenere sotto controllo.

Sicuramente tra di noi c'è chi ha riempito di modelli credenze, frigorifero, bauli, letti contenitori ed armadi sulla falsa riga del pane di Fantozzi.


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 Oggetto del messaggio: Re: Gli economisti e i trenini
MessaggioInviato: giovedì 14 dicembre 2023, 10:03 
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Iscritto il: mercoledì 20 settembre 2006, 20:44
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Località: Sorbolo di Sorbolo Mezzani (PR)
ANDREA CAVALLI ha scritto:
...
Un paio di anni fa partecipai ad un convegno sulle nuove modalità di merchandising e i relatori sostenevano un futuro destinato a bypassare importatori, distributori, negozi per contenere costi e logistiche .
...
Con i 428 'cinesi' questo mondo si è affacciato al fermodellismo .
...


All'ato pratico sposti costi e operazioni da un posto all'altro, e in verità una gestione di questo tipo amplifica i costi alla ditta produttrice, pertanto i costi per l'utente finale non cambiano, anzi è più facile che aumentino.
Un conto è avere 10 clienti, ben diverso è averne 10000, magari sparsi sul pianete con regole: fiscali, doganali, bancarie, ecc, tutte diverse.
I fatti dimostrano che in economia la globalizzazione di fatto non esiste (che poi popolo e "economisti" ci credano è un discorso completamente diverso), certo se non rispetti le regole il concetto di globalizzazione non ha nessun senso. Esiste la movimentazione rapida, ma è una cosa totalmente diversa, e che in ogni caso esiste da sempre: ovvio che il concetto è compatibile con i mezzi di trasporto presenti in ogni epoca.


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 Oggetto del messaggio: Re: Gli economisti e i trenini
MessaggioInviato: lunedì 18 dicembre 2023, 9:54 
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Iscritto il: venerdì 16 marzo 2007, 8:34
Messaggi: 576
marco_58 ha scritto:
ANDREA CAVALLI ha scritto:
...
Un paio di anni fa partecipai ad un convegno sulle nuove modalità di merchandising e i relatori sostenevano un futuro destinato a bypassare importatori, distributori, negozi per contenere costi e logistiche .
...
Con i 428 'cinesi' questo mondo si è affacciato al fermodellismo .
...


Un conto è avere 10 clienti, ben diverso è averne 10000, magari sparsi sul pianete con regole: fiscali, doganali, bancarie, ecc, tutte diverse.
.


VERISSIMO! Dimostrazione l'ultima 428 "cinese", che costa quanto un modello preso in negozio (anzi, di più!, considerando che io avevo acquistato un paio d'anni fa una 626 LE Models a 220 euro, e che ho appena acquistato sempre in negozio una 652 Acme a 200 euro ...).
Per cui la distribuzione diretta non abbassa i costi, ma al contrario potrebbe "ammazzare" il mercato perchè poi non trovi più il negoziane che ti fa le offerte :wink:


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 Oggetto del messaggio: Re: Gli economisti e i trenini
MessaggioInviato: lunedì 18 dicembre 2023, 11:12 
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Iscritto il: mercoledì 20 settembre 2006, 20:44
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Località: Sorbolo di Sorbolo Mezzani (PR)
Un grosso errore è quello che fa il 99,99999999999% della popolazione del cosidetto mondo ocidentale, addetti ai lavori compresi, cioè credere che su tutto il pianeta funzioni allo stesso modo del posto dove vivono e operano loro: NON è per nulla così!
Anche nella UE, nostante tante unificazioni non è così, in alcuni paesi i controlli ci sono ancora, magari non al confine geografico ma qualche km più in là.
Negli aeroporti di fatto non sono mai spariti, solo sembra.


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 Oggetto del messaggio: Re: Gli economisti e i trenini
MessaggioInviato: lunedì 18 dicembre 2023, 13:58 
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Messaggi: 1220
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Cita:
VERISSIMO! Dimostrazione l'ultima 428 "cinese", che costa quanto un modello preso in negozio (anzi, di più!, considerando che io avevo acquistato un paio d'anni fa una 626 LE Models a 220 euro, e che ho appena acquistato sempre in negozio una 652 Acme a 200 euro ...).
Per cui la distribuzione diretta non abbassa i costi, ma al contrario potrebbe "ammazzare" il mercato perchè poi non trovi più il negoziane che ti fa le offerte :wink:
:P

Credo ci sia un errore nella tua valutazione: il 428 cinese per finiture, numero di pezzi, dovizia di particolari , ecc è un modello da 400 euro sul mercato europeo.
Poi se moltiplichi la prima sfornata del medesimo hai un rendiconto di 104 mila euro circa … sai quanti ne devi produrre per venir fuori dai guai e prenderci uno stipendio lordo per te progettista ???
Il punto è che praticamente nessun modellista si prende mai la briga di costruire un modello ex novo e farlo produrre come fonte di investimento finanziario . Strano?!?!
Ai tempi mi interessai , ora costruisco modelli in ottone con gli amici ma i costi di fotoincisioni, fusioni , ecc sfiorano i 600 - 800 euro a locomotiva, pur preparando noi disegni, master ecc . Se noti le aziende che producevano modelli in ottone sia europee che americane han praticamente tutte chiuso i battenti . Costi improponibili .
Aggiungiamo poi che nessuno più sembra in grado di aggiuntivare i modelli … sigh e paghiamo anche questo servizio .
Per ultimo ho perso il conto delle mail che negli ultimi 3 anni mi hanno preannunciato aggiornamenti dei listini sia di lavorati che di materie prime .
In sintesi se chiediamo iper qualità da qualche parte dobbiam cedere .
Non che mi stia bene , ma tedeschi francesi e svizzeri 400 euro per un trenino li hanno, noi no .


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 Oggetto del messaggio: Re: Gli economisti e i trenini
MessaggioInviato: lunedì 18 dicembre 2023, 17:02 
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Iscritto il: mercoledì 20 settembre 2006, 20:44
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Località: Sorbolo di Sorbolo Mezzani (PR)
Discutere dei prezzi ritenuti "congrui" da parte degli acquirenti (troppi pure dotati di tanta ansia di possesso) è come parlare del sesso degli angeli o/e fare un buco nell'acqua.
Un foglio A4 disegnato da me di un dado M8 lo dovevo vendere a 100 € per ripagarmi dei soli costi, se lo fa una produttore leader a livello planetario (che è stato pure mio cliente) lo vende a 1 € e si ripaga dei costi e pure ci guadagna tanto: che poi in verità lo fa scaricare gratis dal sito in vari formati di file per CAD da usare nei progetti.

Se la ditta cinese (o di qualche altro paese) vende direttamente all'estero, e si fa pure carico delle spese doganali e delle "magagne" significa solo che il gioco vale la candela (anzi le candele): un'azienda non è un ente di beneficenza (e ai cinesi non c'è nulla da insegnare nel commercio).
Ma temo che una azione del genere sarà sempre una metora che poi si squaglia passando vicino al sole ... e l'oggetto in vendita costerà sempre lo stesso prezzo a prescindere dal dove lo si compra. (Non prendete esempio da mobili o elettrodomestici che da dagli anni '60 c'è il "trucco".)


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