acampanella ha scritto:
mi ha colpito la frase tempo perso... in questo mondo, soprattutto per le nuove produzioni, il bello di arrivare dopo è che non si fa da beta tester ma puoi comprare i modelli per quello che sono senza scoprirne dopo le rogne o con le rogne già risolte dal precedente utilizzatore. oltre al "problema" della vista anche la manualità non è uguale per tutti...
Questo è un discorso che purtroppo vale un po' per tutto ormai: software, computer, smartphone, ormai i primi clienti fanno sempre da tester (beta quando va bene, alpha quando va male

) non pagati e si beccano tutte le rogne diciamo di gioventù di un prodotto.
Comunque con "tempo perso" intendo più che altro l'esser stato fuori da questo mondo per tanto, troppo tempo e quindi anche solo a livello teorico, mi sono perso tante cose e quindi ho tanto da studiare per così dire, perché le mie nozioni sono ferme ai primissimi anni '90, considerando poi che erano nozioni acquisite da un bambino di 10 anni, con tutti i limiti che conseguono. E ovviamente "tempo perso" inteso anche come decenni senza toccare un treno in H0 o altre scale.
L'unica cosa che un po' compensa è la manualità, con cui ritengo di esser messo abbastanza bene
Grazie anche per il link, per ora ho solo visitato alla veloce il blog, ma appena possibile mi ci dedicherò meglio.
Luca87 ha scritto:
Nel caso specifico (656) perchè quella con il motore a cascata di ingranaggi (credo si intenda il cosiddetto "motore G"), aldilà delle considerazioni meccaniche, è proprio giocattolesca con davvero troppe semplificazioni.
Ok, chiarissimo, grazie
Tra l'altro mi pare di capire che la trasmissione cardanica abbia iniziato la sua diffusione da metà anni '80 in poi, quindi considerando che il grosso dei modelli era stato acquistato a spanne tra l'88 e i primi mesi del '92, è probabile che fossero appunto a trasmissione cardanica (purtroppo vista la mia età all'epoca, è già tanto che mi ricordi i modelli dei treni, non posso ricordarmi i tipi di trasmissione, quindi vado per deduzione)
bigboy60 ha scritto:
Concordo sull' evitare il Lima giocattolo. Anche se da bimbi può averci affascinati, da adulti risulta piuttosto deludente...
[...]
è indispensabile, però, scegliere un' epoca ben precisa per evitare di mettere assieme una miscellanea di modelli poco o niente compatibili temporalmente.
Certo, va bene la nostalgia e tutto il resto, ma ormai bambino non lo sono più quindi le cose troppo giocattolose si possono tranquillamente evitare

quello che a me interessa maggiormente sono i modelli rappresentati (e il fatto che debbano girare e non stare in vetrina) quindi ricomporre (almeno in parte) il parco rotabili, ma senza dover rispettare per forza produttore e versione del modello. Di conseguenza, se la loco "X" la trovo in una versione migliore della Lima di fine anni '80 e magari senza svenarmi troppo, ben venga il nuovo
Per la scelta precisa, ai tempi il grosso erano treni italiani con una manciata di "estranei" tedeschi, francesi e inglesi, di conseguenza ho deciso di scremare dalla lista le cose non nostrane in modo da avere meno distrazioni e ridurre il numero di modelli da recuperare. Quel che resta di italiano è tutto direi tra l'epoca III e la IV. L'unico che sforava direi che era l'ETR 450 che correggetemi se sbaglio, dovrebbe essere già epoca V. Quest'ultimo lo potrei anche depennare dalla lista, oppure ipotesi che mi affascina non poco, sostituirlo con un ETR 401.
Miura ha scritto:
Per cui se devi spendere soldi, spendili bene, comprando cose che sono allo stato dell'arte attuale e che ti permettano di impostare un plastico moderno, col digitale e tutto. Tanto i modelli sono quelli ed il ricordo di quello che era il divertimento di tuo padre te lo daranno lo stesso, facendo divertire anche te molto più che con cose vecchie che, ti posso assicurare, a volte fanno venire solo la voglia di buttare tutto.
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Il punto della discussione è proprio questo, specialmente la parte in grassetto, ovvero: devo spendere soldi, che non essendo infiniti, voglio spendere bene. E proprio perché riparto da zero (sia per materiale posseduto che per conoscenza del mercato attuale, dei modelli usciti in tempi recenti ecc) cerco di capire quale sia il modo più sensato di procedere. Quantomeno sulla scelta dei modelli intesa come produzione modellistica, poi su quali rotabili già ho attuato un minimo di scrematura per limitarmi (almeno per ora) a quei modelli che ritengo più importanti per potermi dedicare al plastico senza arrivare ad avere decine di treni e nemmeno un binario su cui farli girare.
Comunque come scritto anche poco sopra a bigboy60, il mio interesse è verso i modelli rappresentati, il resto è relativo, quindi non mi sento per forza vincolato a un determinato produttore.