Un saluto a tutti.
Mi pongo il problema di quale fosse, all'uscita dalla fabbrica o da una successiva revisione, il colore del piano di carico in tavole di legno, ed eventualmente dei travi di appoggio, di alcuni carri delle Serie P e L in Epoca II e III. Presumo in rosso vagone, per preservare almeno all'inizio il legno, ma non ho questa certezza, e le foto dell'epoca non aiutano, in quanto tutte in b/n. Qualcuno ne sa di più?

Per me il piano di carico era color legno, non verniciato. Tempo fa avevo trovato questa foto, e secondo me, appunto, non è verniciato.

ho anche questa

Aggiungo che certe volte poteva capitare di vederlo verniciato di quel grigio malva, che altro non era che il mischio degli avanzi di colore in officina.

Grazie dei contributi, le mie poche foto a colori sono prese da terra e non si vede minimamente il pianale. Ho memoria di tavolati in legno completamente sverniciati, ma avrebbe potuto essere causato dall'uso intensivo e dalla prolungata esposizione al sole e alla pioggia.
Rivarossi, che aveva il vantaggio di aver cominciato la produzione modellistica in piena Epoca III, affacciandosi dalle finestre dello stabilimento di Monte Olimpino poteva anche passare in rassegna i carri in sosta nel sottostante scalo di Chiasso. Alcuni carri P, Poz ed Ltm avevano i pianali (e l'interno delle sponde) colorati appunto in quel grigio malva citato da Giuseppe.
Vorrei decorare alcuni carri senza incorrere in pasticci ed approssimazioni.

Da quando vedo pianali di veicoli da trasporto merci di ogni tipo non ho mai visto tavolati di legno verniciati: non ha senso (lasciamo perdere i carretti siciliani e similari).
Magari ci può essere un trattamento di impregnanti e antiparassiti in autoclave, che poi ne alterano il colore.
Alla fine il colore del tavolato è in funzione del fatto che il legno è essicato.
Va da se che ogni essenza ha il suo colore, e con l'esposizione al sole e alle intemperie alcuni ingrigiscono, es. il rovere.
Per il colore da nuovo bisogna conoscere l'essenza con cui è fatto il tavolato.

Penso che fossero passati i autoclave con il creosoto , sennò in due anni al massimo marciva tutto...poi il sole e le intemperie lo dilavavano verso un grigio più o meno scuro con macchie dell'utilizzo e dei carichi. Escluderei il colore rosso , semplificazione delle case modellistiche...il colore costava già allora.

L'Istruzione Tecnica sulla verniciatura e coloritura del materiale rotabile del 1925 prevedeva per i pavimenti dei carri scoperti uno strato di carbolineum su entrambe le faccie del tavolato mentre prevedeva per i pavimenti dei carri coperti due strati di tinta nera per la faccia superiore ed uno strato di carbolineum per la faccia disotto.

Giovanni

Il creosoto non credo, andava bene per le traversine, ma già al tempo si sapeve che era incopatibile con alcuni carichi, specialmente gli alimentari e animali.
C'erano altre essenza di cui non ricordo i nomi: sono decenni che non si possono più utilizzare.
Oggi ci sono altri impregnati, ma sono ormai 25 anni che non frequento più. Anche perchè ogni tre per due risultano tutti cancerogeni: potenza dei produttori concorrenti.

Giovanni mi hai anticipato, in particolare sul carbolineum che manco ricordavo più.

Parola di Giovanni Leone...rendiamo grazie...

Per migliorare il piano di carico dei carri aperti esistono i bellissimi fogli in finto legno della tedesca Moebo.
Sono di 0,4 mm di spessore e si possono adattare a qualsiasi tipo e dimensione di carro.

Scusate: qualcuno capisce che marca è quel carro "E" della DB?
Riccardo

Non vorrei dire sciocchezze, ma mi sembra in scala 0.

Anch'io credo che siano tutti e due Lenz in scala 0, il tipo di gancio è inequivocabile