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36 anni di digitale
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Autore:  costa [ giovedì 12 ottobre 2023, 20:02 ]
Oggetto del messaggio:  36 anni di digitale

Ciao,guardando una mia foto mi è venuto in mente che sono 36 anni di digitale dal 1987 ad oggi partendo dal sistyema FMZ attaversando gli anni della TwinCenter fino ad arrivare alla IB2. Di passi il digitale ne ha fatti ma io rimango legato al vecchio sistema molto semplice e intuitivo che oggi si è perso.
Un saluto digitale a tutti.
Mario
P,s,
allego una foto.
https://imgur.com/a/IYhI2h3

Autore:  Zampa di Lepre [ giovedì 12 ottobre 2023, 22:31 ]
Oggetto del messaggio:  Re: 36 anni di digitale

Cita:
Il primo decoder DCC per locomotive modello è stato commercializzato nel 1989 dalla società tedesca Lenz Elektronik. Il decoder, chiamato Lenz DCC Digital Control Unit, era basato su un microprocessore Motorola 6800 e poteva indirizzare fino a 128 locomotive


... e 34 di dcc... dagli 8/6 pin ai plux22, dal controllo di solo delle luci di estremità a quello di molteplici uscite atte anche a controllare servi, dal muto al sound sempre più sofisticato... e poi ci sono i sistemi di frenatura, i controlli degli apparati, la bidirezionalità della comunicazione con il railcomm, la gestione tramite computer e software di controllo del plastico...

Effettivamente il sistema, con l'aumentare delle funzionalità, si è complicato (e non sempre in maniera lineare)... però chi vuole ancora giocare con le modalità di 34 (o 36) anni fa puo ancora farlo ... lasciando a chi ha necessità specifiche le cose più complesse.

Cosa ci riserverà il futuro? Se continua così magari avremo un sistema con una AI che guiderà i treni per noi ... e noi ci ritroveremo a guardare i trenini come una volta guardavamo in stazione i treni reali (peraltro molti ormai scomparsi da tempo).

Autore:  Giovanni q [ venerdì 13 ottobre 2023, 8:32 ]
Oggetto del messaggio:  Re: 36 anni di digitale

Ciao Zampa,
guardare i treni come una volta?

Quando vengono ospiti a vedere il mio impianto, grazie a TrainController, già osservo i treni come una volta, senza agire su nulla :D

L'unica cosa, a mio parere molto utile che nel digitale e nelle centrali non sono riuscito a trovare è un sistema che nel caso di funzionamento automatico se un convoglio dovesse deragliare o le ruote continuino comunque a girare a vuoto, non si arresti automaticamente l'impianto.

Capisco che non sia semplice, anche perchè impostando orari di partenza etc.. può essere che per qualche minuto non transiti nessun altro convoglio in altri punti dell'impianto.

Nel sistema analogico avevo infatti un temporizzatore che se non veniva alimentato da un convoglio in transito, toglieva la corrente a tutto il sistema.

Autore:  Zampa di Lepre [ venerdì 13 ottobre 2023, 9:08 ]
Oggetto del messaggio:  Re: 36 anni di digitale

...lo so che si puo già fare... ma tutto deve essere programmato ed il minimo inconveniente puo mettere in crisi il sistema in tutto o in parte.

Quando guardavamo i treni in stazione c'era l'imprevedibilità: a parte gli orari di arrivo e partenza i transiti dei merci e le manovre sul piazzale erano delle incognite... il gusto era proprio li: a volte aspettavi inutilmente...a volte ti capitava la 685.196 che veniva a girare un film (stazione di roma trastevere anni '80).

Di questo parlavo... la gestione del plastico demandata a un operatore esterno "non umano" i cui soli input sono: tracciato, convogli presenti e loro posizione, una traccia di orario ...

Non credo ci vorrà molto... probabilmente non in questo resto della mia vita attiva (ma non è detto) sicuramente poco dopo...

A quel punto sarà l'AI che sui forum si lamenterà delle prestazioni sul plastico di determinati modelli :roll: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

Autore:  costa [ venerdì 13 ottobre 2023, 20:31 ]
Oggetto del messaggio:  Re: 36 anni di digitale

Però io parlavo scusate di me non in generale. Io ho iniziato nel '87 con l'arrivo della centrale FMZ anche se prima mi ero letto e cercato negli anni i vari componenti per mettere in atto quanto letto su un libro intitolato "telecomandi a infrarossi per ferromodellismo" anno 1976 Franco Muzzio editore anno di traduzione 1979. Libro che mi ha spinto a provare il digitale degli anni a venire(avanti i tedeschi su questo discorso).
Ciao
Mario

Autore:  costa [ venerdì 13 ottobre 2023, 20:42 ]
Oggetto del messaggio:  Re: 36 anni di digitale

Ciao Zampa,
io con tutto il materiale che ho non sono mai riuscito a sfruttare al massimo il sistema FMZ pensa la Twin o adesso la IB2. Belle centrali molto evolute ma chi veramente riesce a sfruttarle appieno? Tutto quello che offrono serve veramente? Ho recentemente comperato l'interfaccia Uhlenbrok wifi tutto bello ma a cosa serve? Ho anche quella radio che per me è meglio anche se non uso il mio cellulare. Sono oggetti che non si sfrutteranno mai al massimo perciò torno alla mia FMZ che è di una semplicità a cui penso bisognerebbe guardare. Cosa me ne faccio di 1000 cv di cui non ne sfrutterò nemmeno 20?
Ciao
Mario

Autore:  Zampa di Lepre [ venerdì 13 ottobre 2023, 22:10 ]
Oggetto del messaggio:  Re: 36 anni di digitale

...come contraddirti? La tecnologia non dovrebbe mai sovrastare l'aspetto ludico... soprattutto se non è necessaria.

Ma c'è anche chi si diverte con la tecnologia soprattutto ....

"dove c'è gusto non c'è perdenza" giusto per citare un proverbio della mia, lontana, infanzia.

Autore:  Zampa di Lepre [ sabato 14 ottobre 2023, 11:24 ]
Oggetto del messaggio:  Re: 36 anni di digitale

Cita:
Però io parlavo scusate di me non in generale


Se vogliamo fare un po' di "amarcord" ti accontento subito ... mi sa tanto che abbiamo un background comune...ricordo il libro che citi così come tutto il fermento per l'elettronica che c'era in quel periodo (tante riviste in edicola, tanti negozi e negozietti che vendevano componenti, i mitici kit di Nuova Elettronica...).
Anche io, che ero appassionato di trenoni e trenini dall'età di sei anni, applicai le conoscenze acquisite in elettronica al fermodellismo (ricordo progettai e realizzai un alimentatore per trenini con uscita in onda quadra, a frequenza elevata, con duty-cycle variabile che permetteva la marcia in entrambe le direzioni e contemporaneamente l'illuminazione costante). "Sbavai", non potendomeli permettere, su tutta la linea di ausili al plastico che iniziò a tirare fuori la Fleischmann anche molto prima del FMZ.

Poi arrivò il dcc e mi feci travolgere da quella tecnologia per la sua trasversalita e gli standard che si andavano definendo.

Sicuramente è stato un periodo eroico e, forse, il fascino e la nostalgia che traspare dal tuo scritto potrebbe essere legato a questi ricordi oltre che al rimpianto per la semplicità e la giocabiltà del tutto che si è un po' persa. Sicuramente è così per me.

Però ... la tecnologia a volte torna sui propri passi, almeno per quanto riguarda l'immediatezza d'uso... mi riferisco ai telecomandi ad infrarossi di certi trenini per ragazzi oppure ai decoder con controllo bluethoot tramite app da telefonino.

Autore:  costa [ sabato 14 ottobre 2023, 15:52 ]
Oggetto del messaggio:  Re: 36 anni di digitale

Zampa è proprio così come dici. Un pochettino di nostalgia mi è venuta veramente. L'alimentatore di cui parli l'ho comperato e montato (saldato) pure io e lo tengo consevato in modo impeccabile. I componenti elettronici citati in quel libro ancora li conservo non sono riuscito a montare nulla perché l'integrato principale della centralina era stato sostituito dal nuovo ( nella realtà serviva per i cancelli con radio comando) ma che non si abbinava al vecchio e il vecchio non si trovava, allora ho preferito non andare avanti. Peccato poteva essere per me una espereienza ancora maggiore di quella che mi sono fatto con i libri di elettronica e le riviste, dato che io sono ragioniere.
Ciao
Mario

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