Ecco qua... la geometria del 4^ binario scoperto è leggermente diversa ma non riesco a farlo completamente parallelo fino al tronchino. Comunque mi sembra che ci siamo...

Ora dovrei sistemare la stazione secondaria ma non sono sicuro se è il caso di metterci un MM pubblico... In realtà è molto piccola e dovrebbe servire solamente per treni locali.
Non sono convinto neanche del 3^ binario tronco per le Aln, è verosimile in quella posizione? Meglio un 1^ bis?

Al momento per il progetto di altro forumista, mi sto battendo la Battipaglia-Potenza-Metaponto, una linea a binario singolo con molte stazioni dalle caratteristiche del tutto simili a quelle della tua stazione di incrocio. C'è un vero e proprio campionario da cui trarre ispirazione, e nonostante il fatto che molti impianti siano stati semplificati (tra terremoto dell'Irpinia e cesoie della "rete snella") è ancora possibile leggere i piani binari originali.
Ma un'analisi del genere la puoi anche fare esplorando le linee secondarie vicine alla zona dove vorresti ambientare il tuo plastico, ogni società costruttrice di ferrovie aveva i suoi schemi tipici.
Generalmente comunque una stazione secondaria un piccolo scalo comunque ce l'ha, magari mai usato o usato pochissimo anche in passato. Un raddoppio corto, un tronchino con l'asta di manovra e via. Il binario tronco della tua stazione puoi lasciarlo, magari non per il servizio passeggeri (non credo che quella stazione possa essere il termine corsa di molti convogli), ma per il servizio lavori. In quest'ottica nella piccola stazione potrebbe trovare posto un deposito di materiali che è conveniente caricare sui carri di servizio qui, oppure il tronchino può servire semplicemente per il ricovero dei treni di lavoro (una volta mica avevano le rincalzatrici... sia andava di pala e piccone per sistemare la massicciata, vedi in https://www.youtube.com/watch?v=iRfu17AmNFQ a 7:06 e 8:45 e 9:29 circa). Poi il tronchino in più, se vuoi risparmiare spazio e lo scambio, puoi anche tralasciarlo, ma può sempre venire buono per piazzarci qualche carro in sosta di passaggio o accantonato.

Ok, allora mi metto alla ricerca...
Certo che a vedere quel video vengono i brividi pensa che faticaccia!

Dimenticavo, qui rettangoli che hai disegnato dietro al deposito che rappresentano?

Invece per la diramazione dalla stazione principale verso il deposito multi modale, può andare bene così? Qualche edificio industriale e magari un tronchino dedicato per il carico/scarico delle merci?

Quest o è quanto sono riuscito a fare:
- ho messo il binario 1^ bis e destinato il tronchino del 3^ a deposito materiali
- ho messo il marciapiede tra il 1^ ed il 2^ (atipico ma esiste in una stazione qui vicino)
- ho tentato di mettere il MM pubblico sulla dx ma meglio di così mi sa che non mi ci viene
- la stazione si è allungata un po' verso sx e a questo punto non so la galleria in curva ha più senso

se serve, sulla dx posso allontanare l'elicoidale di 10/20 cm

Mi sa che nel penultimo messaggio manchi qualcosa. I rettangoli dietro alla rimessa sono locali necessari ai vari uffici del deposito e piccole officine per la manutenzione corrente, se noti nei disegni pubblicati da TT anche nei depositi più piccoli ci sono sempre piccoli locali dove eseguire piccole lavorazioni sui mezzi tra un servizio e l'altro. Oltre a tettoie, magazzini e ogni sorta di tettoia o ricovero immaginabile, fonte di dettagli inesauribile.

Quanto alla stazione della secondaria, direi "keep it simple":

Cioè Se ti riferivi al discorso sulla diramazione, intendevo questa zona:



Si, in effetti è molto piccola....

Io realizzerei più che altro un vero e proprio raccordo presso un'industria (o più). A te la scelta sulla tipologia di azienda, da qui poi occorrerà affinare il tracciato dei binari interni al raccordo.

Deposito legnami / falegnameria?

Danilo, permettimi un intervento "filosofico", che probabilmente avrebbe avuto miglior posizione all'inizio del filetto.

Leggo dall'introduzione che questo sarebbe il tuo primo plastico, immagino da costruire (e mantenere) con le tue sole forze, e magari con un pò di aiuto di tuo figlio.

Il tuo progetto, adeguato allo spazio che hai a disposizione, è a parer mio molto interessante ed evoluto. Mi sembra anche decisamente ambizioso ... anche per un piccolo club modellistico!
Mi spiego meglio; da un rapido conteggio sulla tua versione iniziale, pubblicata in prima pagina, risultano:
3 livelli di plastico
2 elicoidali a doppio binario
al livello -1 (staz nascosta) ci sono 32 scambi e 2 doppie comunicazioni (ciascuna 4 scambi+incrocio)
al livello 0 ci sono 16 scambi, 2 doppie comunicazioni (ciascuna 2 scambi+2 inglesi+ incrocio), altri 6 inglesi, PG
al livello +1 ci sono 5 scambi

Per quel che posso valutare, da plastici paragonabili di amici, plastici sociali, e da filetti di costruzione su questo ed altri forum anche esteri, ci vorrano forse 3/5 anni per impostare per bene la struttura, e posare accuratamente, cablare, collaudare e correggere l'infrastruttura del solo livello -1, cioè prima che tu abbia la soddisfazione di vedere 1 solo metro di tracciato paesaggiato percorso dai tuoi treni.
Nel momento in cui, tramite i due elicoidali (...) , inizierai ad affrontare il livello 0, i progressi saranno proporzionamente più lenti per metro lineare di binario, perchè ovviamente la posa dovrà essere anche otticamente molto curata, ci sarà l'inghiaiatura, presumo anche la linea aerea almeno sul doppio binario, e naturalmente il paesaggio ed edifici (che insieme possono essere time-eaters a piacere)...

Ti dico questo, credimi, non per il maligno piacere di smontare un progetto così ben congegnato (a mio giudizio), quanto perchè statisticamente la stragrande maggioranza dei plastici iniziali (ed anche quelli seguenti, purtroppo), rimane incompiuta e viene abbandonata a causa di una sottostima clamorosa dei tempi necessari alla realizzazione (ed anche alla manutenzione di cui necessita un plastico anche solo mediamente complesso).

Secondo me, una buona ipotesi sarebbe quella di congegnare la stazione superiore come modulo estraibile, ed iniziare con quella: in tempi mediamente brevi riusciresti a finirla, accumuleresti esperienza nei diversi aspetti della costruzione, ed inizieresti a giocarci e fotografarla, mantenendo vivo l'entusiasmo per affontare il resto del lavoro.

Magari mi sbaglio di brutto rispetto alla tua determinazione, abilità modellistica e disponibilità di tempo; ma ho ritenuto comunque opportuno richiamare il fattore tempo di realizzazione in mezzo a questo bell'esercizio di progettazione, che state portando avanti tu e Bomby.
Ciao!
Franco

Il deposito di legnami è la cosa più ovvia e scontata che si possa piazzare su un plastico. Che poi dalle nostre parti non sono poi nemmeno così comuni. Le aziende che consentono di movimentare più tipi possibili di merceologia con tipi diversi di carro sono:
* le vetrerie: carri aperti a sponde alte per sabbia silicea e altri materiali per la produzione del vetro, chiusi per il prodotto finito (o pianali per il trasporto di grandi lastre), carri cisterna per lubrificanti/prodotti chimici vari/carburante (eventualmente se i forni non sono elettrici);
* le cartiere: carri aperti/pianali a stanti per il legname in vari formati, chiusi per il prodotto finito, cisterne per i prodotti chimici necessari alla produzione della carta, aperti a sponde per il caolino;
* anche una ceramica ha carri molto diversi in ingresso e uscita;
ecc.: basta ragionare un po' sui processi produttivi e pensare alle tipologie di carro che potrebbero trasportare le materie prime/semilavorati in ingresso e i semilavorati/prodotti finiti in uscita.

Quanto alla grandezza del progetto: ovviamente un progetto del genere non è di certo poco impegnativo, sia in termini di tempo che economici, come per la fase della costruzione che per la manutenzione. Giusta osservazione quella di Franco, ma ormai do per scontato che chi fa le richieste abbia preso coscienza del problema, sennò passo sempre per guastafeste (non che Franco lo sia, è che di solito lo dico io).

Ciao Franco,
apprezzo molto il tuo intervento perché evidenzia dei temi ai quali in realtà penso spesso.
Quando mi sono trovato ad avere molto più spazio a disposizione per il plastico e a iniziare a riprogettare tutto quanto "più grande", mi sono chiesto anch'io quanto tempo (e denaro) alla fine ci sarebbe voluto.
Per quanto riguarda il tempo a disposizione ne avrei molto da dedicare e di certo non ho mai pensato a 3/5 anni per il solo livello inferiore (almeno lo spero proprio ). Non sono un modellista esperto, anzi tutt'altro ma me la cavo in falegnameria ed elettricità/elettronica, impiantistica e computer. Quello che mi preoccupa di più invece è la costruzione del paesaggio, settore per me completamente nuovo.
Anche i costi hanno la loro grande importanza e dovrò valutare quali materiali acquistare, cosa che in parte ho già fatto nel corso delle riprogettazioni avvenute in questi ultimi anni (appunto!).
Il punto è che, avendo spazio, mi piacerebbe realizzare un plastico con una capienza e una capacità di circolazione abbastanza importanti, una bella stazione, deposito e magazzino.
E' vero, è un progetto ambizioso e sinceramente mi sono comunque riservato di fare un'attenta valutazione della situazione alla fine della fase progettuale, quando tutto sarà più chiaro.
Per il momento l'unica stima che avrei immaginato è di terminare falegnameria e posa dei binari entro un anno.. poi il resto non saprei... Non so quanto possa essere realistico...

Ciao!
Danilo

Diciamo che generalmente la parte noiosa è quella che tu sai già fare o hai una mezza idea di come fare (tutto quello che precede la parte paesaggistica), che in realtà è l'architrave della buona riuscita del plastico. Un plastico con un paesaggio abbozzato forse non sarà bellissimo, ma se telaio, posa dei binari ed impianto elettrico sono stati ben pensati, curati e funzionano in modo affidabile, sarà un impianto sempre divertente da usare. E il paesaggio lo si può sempre migliorare man mano senza dover rifare tutto da 0. Al contrario, se la base del plastico è raffazzonata nonostante il paesaggio curatissimo, rimarrà sempre un impianto insoddisfacente. E poi in giro è pieno di libri che illustrano le tecniche per la realizzazione del paesaggio.

parole sante

Ho seguito la discussione, che peraltro ho iniziato personalmente e a quattro occhi con Danilo ancor prima che approdasse su questi lidi.

Danilo, non me ne voglia, è uno "tosto", ha le sue idee di base ed è quasi irremovibile su alcuni punti, ma il plastico è (sarà) suo ed è giusto che ci metta tutto quello che vuole.
Bomby è un mago e riesce a ammorbidire le questioni.
L'incontro tra i due potrebbe essere molto produttivo e sono fiducioso.

qualcosa la posso aggiungere anche io, basandomi sulla mia esperienza di plasticista in continua evoluzione, o rivoluzione se volete.
Di progetti, personali o per conto terzi, ne ho fatti molti. Non ho notizia dei secondi, per quanto riguarda quelli personali non sono mai riuscito a concluderne uno.
Quello attuale è a un buono stadio. La parte che è andata via più liscia è stata la struttura e l'impianto. Spero che entro la fine dell'anno i 3/4 del plastico siano completati.
Ma quando guardo l'ultimo quarto e penso a come realizzare il paesaggio mi vengono i brividi.
In sintesi, a mio parere, la parte paesaggistica è comunque la più impegnativa, se la si vuole fare bene, e costituisce il 70% dell'opera.
Più è ampia la zona da "paesaggiare", maggiore è il tempo che ci vuole a completare l'opera. il Il mio calcolo è semplice: se per fare la struttura impiego un anno, per finire il tutto me ne servono come minimo altri tre. Considerando poi che all'inizio, sull'onda dell'entusiasmo, si procede spediti (scomparendo a volte dalla vita sociale), più si va avanti, più il tutto diventa sempre più lento, Qualche scatto deciso in avanti in certi periodi, ma poi si ritorna a passeggiare, se non addirittura a fermarsi. Non so se è solo il mio caso, ma non credo.

Se dovessi rifare un progetto mi limiterei a 10 centimetri per parte intorno ai binari

Concludendo il progetto di Danilo è impegnativo sotto tutti i punti di vista, quello che mi preoccupa di più e l'ampiezza dei moduli da paesaggiare. Inoltre non confiderei troppo sull'aiuto della "prole". Questa, per fortuna e per natura, col tempo si dedica anche ad altri "passatempi" che, incidentalmente, portano fuori dalle mura domestiche .

Prima di dare il via all'opera inserirei nel progetto anche una tabella di marcia, potrebbe rivelarsi utile...

Gli americani lo fanno (la tabella di marcia, intendo), ma loro sono pragmatici.

Per il paesaggio sono d'accordo, può essere un grosso impegno, dipende dal livello di dettaglio che si vuole ottenere. Ma c'è di bello che se una cosa riesce male, la si può pur sempre sostituire dopo un po', vedi quanto sta facendo Riccardo Alberoni a San Satiro...