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ImageShack.usOvvero: tutto quello che avreste voluto sapere sullo sganciamento modellistico dei convogli ma che non avete mai osato chiedere…
Apro questo filetto perché non ho trovato, non sono stato capace di trovare, nessuna risposta soddisfacente per questo tipo di problema e vorrei confrontarmi con chi, tra voi, avrà la pazienza di rispondermi, avendo già individuato la soluzione.
Il mio “grande” plastico, detto così per distinguerlo dagli altri piccoli diorami e maquette che ho in corso, è in fase di completamento e almeno tutto l’armamento ora è posato e perfettamente testato, e allora mi è venuta voglia di giocarci un po’.
Il plastico è essenzialmente costituito dalla riproduzione poco fedele della stazione di Varallo (capolinea della linea Novara-Varallo), nel senso che ho inserito un paio di tronchini supplementari per divertirmi un po’ di più con le manovre, al vero non esistenti ma plausibili dal punto di vista della geometria del piazzale. Ambientazione in epoca IIIa, trazione vapore per merci e passeggeri, ammettendo la presenza di qualche automotrice, che, in quanto reversibile esula dalla presente trattazione.
Il movimento:
Il convoglio passeggeri giunge a destinazione e viene ricevuto sul primo binario se riparte a breve, altrimenti sul terzo, ove staziona qualche ora: Appena giunto, subito viene sganciata la locomotiva titolare che a ritroso sul secondo binario raggiunge il DL ove avviene la giratura e vengono ripristinate le scorte, poi viene agganciata lato Novara al convoglio, pronta a ripartire.
Il merci raccoglitore invece solitamente giunge sul terzo binario, viene sganciata la macchina titolare che provvede a sezionare il convoglio, lasciando al MM i carri che devono essere scaricati, scartando altri che rimarranno a lungo in attesa di operazioni più complesse di carico e scarico, ricompone il convoglio con altri carri in attesa di ritornare a Novara, e poi viene girata, ecc.
Ora, al momento il mio plastico è in analogico, alimentato da un vecchio ma efficiente RT3 Rivarossi, e mi si pone dunque il problema dello sganciamento dei vari elementi del treno.
Sganciavagoni in punti fissi del tracciato o sgancio digitale?
Il plastico è concepito per simulare un tranquillo tran-tran di provincia ambientato nel 1950 e dintorni, con manovre lente al vero tutte eseguite a mano, anche nella formazione degli itinerari, e quindi anche gli sganciavagoni che ho progettato saranno comandati a mano, ma hanno lo svantaggio che non mi piacciono proprio, molto poco realistici anche se costruiti in maniera poco vistosa. Ma hanno il vantaggio che sono economici e di affidabilità illimitata, e consentono, anche con le manovre a spinta di sezionare un merci dove si vuole, con i ganci corti Roco che uso abitualmente.
Ganci Krois? Forse non si montano su tutte le macchine, l’investimento è importante, e comunque rimane l’impossibiltà di “tagliare” un merci dove si vuole. Ma, veramente, come vanno? Chi li utilizza é soddisfatto?
Qualcuno ha resistito a leggere l’imponente premessa?
Che mi consigliate?