ste.klausen21 ha scritto:
Per la circolazione, a quei tempi aveva automatismi ?
Stefano Minghetti
Ti illustro il meccanismo originale con una premessa : tutti gli attuatori erano a semplice bobina 12-14 volts autocostruita ( ho ancora del materiale ). I deviatoi pertanto erano tenuti in posizione dritta da una molla e deviavano durante il tempo di eccitazione della bobina. I segnali avevano la vela in asse col palo ed un pisellino bianco per luce . Nel palo scorreva verticalmente una astina mossa dalla medesima bobina , al termine della astina una piccola lente di acetato dipinto variava la luce rosso/verde. Tutto si basava su queste semplici bobine .
Il banco di comando oltre ai trasformatori aveva una “ mitragliatrice a canne rotanti “ collegata ad un polo. Ciascuna canna portava delle fascette isolanti poste ad un Intervallo prestabilito .
Un pettine di contatti prelevava la corrente dalla canna là dove non era isolata distribuendola agli attuatori secondo il programma. Questo x farti capire il principio.
In realtà il sistema era più raffinato : si trattava di un lungo cilindro pluriscanalato in senso orizzontale su cui insisteva il pettine di contatti.
Nelle gole alloggiavano ad incastro dei cilindretti in ottone tornito dotati di fascetta isolante .
In questo modo entro ciascuna gola si poteva variare a piacere la posizione di queste decine e decine di cilindretti cambiando di conseguenza il programma.
Questo grande “ revolver “ era mosso a mano dal Brunetti nascosto dalla montagna di sfondo.
Non vi erano sistemi di sicurezza, l’operatore vigilava e ,al concludersi di un programma, azionava il revolver dando inizio allo scenario successivo.