lucaregoli ha scritto:
Sono daccordo con te, ma prima di "cassare" Arduino ... CD74HC4067-16-Channel-Analog-Digital-Multiplexer
- 74HC4067 le storie a 1 bit :
multiplexer analogico, utile per leggere 16 ingressi, eventualmente analogici. Come sai ci sono anche multiplexer digitali, sia di ingresso, sia di uscita, ma mettendo di questi, poi non si tratta più di un "cippino" (vezzeggiativo italiano della parola chip, pronuncia cip), ma di una schedina con un po' più di complicazione.
Negli anni '70 la Motorola (sì, quella dei telefonini), mise in commercio il MC14500B, microprocessore a un bit (sì, uno solo). Esso, per scrivere e leggere le periferiche, usava registri indirizzabili , ovvero dei multiplexer in grado di memorizzare dei bits di uscita.
Poi, negli anni '80, TI mise in commercio il TMS9995, uno dei primissimi 16 bits e con architettura a set di registri.
Non aveva registri interni dedicati agli ingressi ed alle uscite, perchè quelli erano anche in questo caso dei multiplexer su un bus a 1 bit.
Negli anni '90 la ST mise in commercio il microprocessore ST6, un 8 bits, ma che aveva il bus interno delle pericferiche , anch' esso, a 1 bit.
lucaregoli ha scritto:
... dopo le domande di rito sull'elettronica digitale, di disegnarmi uno schema per costruire un flip flop con un relay (il candidato poteva scegliere di che tipo) ... L'unica risposta che ottenevo era visi "sbalorditi"
... che anche se non semplici da riprodurre inquanto le chiavi di comando sono molto difficili da reperire ...
FLIP FLOP a relè :
Questo potrebbe andare ?
Allegato:
FlipFlopARele - 1.JPG [ 9.54 KiB | Osservato 6102 volte ]
I contatti "Set" e "Reset" sono pulsanti, o contatti di altri relè, o contatti di sensori o chi più ne ha più ne metta.
Vanno comandati uno alla volta.
Comandando "Set" si forza la bobina 1 ad eccitarsi. Questo fà aprire il contatto in serie alla bobina 2 che, necessariamente, si diseccita.
A questo punto, rilasciando "Set" il relè 1 resterà autoeccitato (aho ! so' ttermini teccnici, nin fate gli spiritosi !).
Idem per l' altra bobina col contatto "Reset".
E' come un relè bistabile, ma perde l' informazione in assenza di tensione e all' accensione entrambi i relè sono a riposo, ovvero diseccitati.
Il relè Rivarossi ed il relè Combinatore FS 1958, invece, in mancanza di tensione ricordano meccanicamente l' ultima posizione assunta.
lucaregoli ha scritto:
... che anche se non semplici da riprodurre inquanto le chiavi di comando sono molto difficili da reperire ...
Per noi non è stato difficile, ma solo ... costoso.
Le abbiamo acquistate alla SITE a Castel San Pietro, al prezzo di una sessantina di Euro ciascuna.
La cosa che ci meravigliò è che sono tuttora in produzione tutti i numeri.
Vendono anche il trasmettichiave, la serratura in cui inserirle, e che può bloccarla a comando e trasmettere lo stato di chiave presente (sempre mediante fili). Ma costa un botto !
marco_58 ha scritto:
Tz ha scritto:
Se cambi una lettera qualcosa mi ricordo anch'io...

Appunto ti ricordi ... vagamente

:lolè
Di questo passo, si finirebbe per parlare di prostata. Cambiamo discorso.
Marco, una scheda ARDUINO costa qualche decina di Euro e ce ne sono mi pare anche con una 30ina di I/O.
Un PLC da meno di 50 Euro con una 30ina di I/O, mi pare che non ci sia. In questo caso, forse, andrebbe bene anche con uscite open collector.
Stefano Minghetti