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 Oggetto del messaggio: Re: I TRENI FRA ARTE E CULTURA: quadri foto poster film ecc
MessaggioInviato: sabato 3 aprile 2021, 9:44 
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Cartelloni promozionali della linea del Gottardo, 1887 - 1906


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 Oggetto del messaggio: Re: I TRENI FRA ARTE E CULTURA: quadri foto poster film ecc
MessaggioInviato: giovedì 8 aprile 2021, 10:49 
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SCHEDE TELEFONICHE a tema ferroviario. Cinque inglesi e una svizzera.

(Post inviato da Nicola Bartolotta al mio Gruppo "Arte e Treni" su Fb )


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 Oggetto del messaggio: Re: I TRENI FRA ARTE E CULTURA: quadri foto poster film ecc
MessaggioInviato: giovedì 8 aprile 2021, 11:04 
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TRENI E FUMETTO

Tex Willer è il leggendario personaggio western creato nel lontano 1948 da Luigi Bonelli (che aveva fondato l'omonima Casa editrice) e disegnato da Aurelio Galleppini.

Nelle storie del famoso Cowboy spesso il treno ha una parte di rilievo.

Pubblico una vignetta tratta da un numero nel quale locomotiva, vagoni e strada ferrata apparivano spesso.


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 Oggetto del messaggio: Re: I TRENI FRA ARTE E CULTURA: quadri foto poster film ecc
MessaggioInviato: giovedì 8 aprile 2021, 12:53 
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e per la parte treni e musica, una delle piu' belle copertine per un disco bellissimo...


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 Oggetto del messaggio: Re: I TRENI FRA ARTE E CULTURA: quadri foto poster film ecc
MessaggioInviato: giovedì 8 aprile 2021, 16:28 
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Figurine Liebig

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 Oggetto del messaggio: Re: I TRENI FRA ARTE E CULTURA: quadri foto poster film ecc
MessaggioInviato: sabato 10 aprile 2021, 10:25 
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 Oggetto del messaggio: Re: I TRENI FRA ARTE E CULTURA: quadri foto poster film ecc
MessaggioInviato: sabato 10 aprile 2021, 10:30 
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 Oggetto del messaggio: Re: I TRENI FRA ARTE E CULTURA: quadri foto poster film ecc
MessaggioInviato: sabato 10 aprile 2021, 10:37 
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 Oggetto del messaggio: Re: I TRENI FRA ARTE E CULTURA: quadri foto poster film ecc
MessaggioInviato: sabato 10 aprile 2021, 10:40 
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 Oggetto del messaggio: Re: I TRENI FRA ARTE E CULTURA: quadri foto poster film ecc
MessaggioInviato: sabato 10 aprile 2021, 16:50 
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PER NON DISPERDERE I CONTENUTI DEL THREAD
E ORIENTARSI SUI POST:


Per chi segue con interesse, avviso che a pag. 1 è presente un INDICE periodicamente aggiornato (compatibilmente con i miei impegni di lavoro), SUDDIVISO PER TEMI: quadri, murales, sculture, foto artistiche, francobolli, confezioni artistiche di cartone o metallo, stampe e poster, manifesti ecc. In questo modo ci si può orientare e trovare subito punti di riferimento, le tematiche affrontate e le pagine.


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 Oggetto del messaggio: Re: I TRENI FRA ARTE E CULTURA: quadri foto poster film ecc
MessaggioInviato: domenica 11 aprile 2021, 16:55 
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Come promesso,

vediamo il manifesto dello Burlington Zephyr

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Cartolina promozionale
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Il Pioner Zephir era un convoglio streamliner diesel elettrico, sviluppato e costruito nel 1934 dalla Budd Manufacturing Co. di Ralph Budd, e dalla la General Motors' Electro-Motive Corp. per la Burlington & Quincy RR (CB&Q), comunemente nota come Burlington Route.

Doveva precedere l'attivazione dell'M-10000 della Union Pacific, ma per problemi di messa a punto del motore diesel Winton (GM) da 600 CV, non fu possibile farlo.
Tuttavia è stato il secondo streamliner alimentato a combustione interna allestito per il servizio sulle linee principali degli Stati Uniti ed il primo treno di questo tipo alimentato da un motore diesel.

Scusate se mi devo dilungare nella descrizione, ma è opportuno farlo per una miglior conoscenza del mezzo

Curioso aneddoto

Si narra che Budd scelse per il convoglio il nome di Zephyr, ispirandosi al “Prologo della Primavera” dei Racconti di Canterbury (The Canterbury Tales), una raccolta di 24 storie, scritte dall'inglese Geoffrey Chaucer nel 1387-1388, che lui stava a quel tempo leggendo.

Il viaggio dei pellegrini

La storia inizia con i pellegrini che intraprendono un viaggio, ispirati dalla primavera in erba e da Zefiro, il vento gentile e nutriente dell'ovest.

When April with his showers sweet with fruit
the drought of March has pierced unto the root
and bathed each vein with liquor that has power
to generate therein and sire the flower;
when Zephyr also has, with his sweet breath...........

Quando aprile con le sue dolci piogge
ha penetrato fino alla radice la siccità di Marzo,
impregnando ogni vena di quell'umore
che ha la virtù di dar vita ai fiori,
quando anche Zeffiro col suo dolce fiato......

Credo che pochi abbiano letto il libro, ma molti avranno visto il fim di Pasolini del 1972
https://www.youtube.com/watch?v=c6HPXe-8APA

A quel tempo negli Stati Uniti, come abbiamo già visto per l'M 10000, la Grande Depressione degli anni '30 coinvolse anche il servizio trasporto passeggeri. Per gestire meglio le linee non fondamentali servivano treni più veloci e più snelli rispetto ai tradizionali antieconomici lunghi convogli, trainati da mastodontiche vaporiere, divoranti tonellate d'acqua e di carbone.
Per stimolare un nuovo approccio, Ralph Budd doveva trovare un propulsore competitivo con i treni a vapore più veloci. I motori a benzina, già esistenti per automotrici, non mostravano un potenziale sufficiente per essere applicati ad interi convogli. I motori diesel marini e quelli stazionari a quattro tempi avevano un basso rapporti peso – potenza, ed erano efficienti solo per una ristretta gamma di condizioni operative, quindi inadatti al trasporto ferroviario.

Le nuove tecnologie che utilizzò furono fondamentali per la “dieselizzazione" delle ferrovie americane. L'economia operativa, la velocità e l'attrazione del pubblico, dimostrarono il potenziale dei treni diesel-elettrici per rivitalizzare e ripristinare la redditività del servizio passeggeri, che a quel tempo aveva subito un catastrofico calo.

Il convoglio Zephyr fu promosso con un'imponente campagna pubblicitaria elogiante i suoi nuovi comfort: sedili reclinabili, aria condizionata, illuminazione al neon, radio trasmissioni, un servizio ristoro con buffet-grill.

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La presentazione pubblica avvenne nel giorno dell'inaugurazione dell'esposizione internazionale “A Century of Progress” del 1934 , nota anche come Fiera mondiale di Chicago.

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Il 26 maggio 1934, lo Zephyr stabilì un record di velocità percorrendo, senza fermate intermedie, in solo 13 ore e 5 minuti, i 1633 km della tratta da Denver, Colorado, a Chicago, Illinois, alla media di 124 Km/h, con punte di 180 Km/h.
Allora i classici convogli impiegavano il doppio del tempo a coprire il medesimo percorso; ovviamente le sue esaltanti performances riscossero un grande successo in America.

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Il treno dal peculiare muso inclinato,

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Progettato da un ingegnere aeronautico, inizialmente era composto da tre soli elementi: una motrice diesel elettrica, e due carrozze trainate. Tutte erano d'acciaio inossidabile, pertanto non dovevano essere verniciate, ed erano articolate fra loro in modo permanente da carrelli Jacobs.

L'articolazione “Jacobs" non solo riduceva il numero dei carrelli, ma eliminava anche la necessità di accoppiatori tra ciascuna carrozza, diminuendo ulteriormente il peso del treno. Però la lunghezza dei convogli non poteva essere facilmente modificate sostituendo le carrozze.

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Nel 1935 venne aggiunta una vettura pullman da 40 posti, nel1948 fu collocato un ulteriore faro sulla sommità delle vetture di testa.

Il conducente sedeva in un piccolo scompartimento della prima carrozza posto nel muso del treno, dietro c'era il motore, dopo una porzione riservata all'ufficio postale. La seconda comprendeva una piccola sezione bagagli, una per il buffet e sedili per 20 passeggeri. La terza ed ultima, in origine, era configurata come metà carrozza (40 posti passeggeri) e metà observation lounge (12 posti passeggeri).
In toto il treno aveva 72 posti e poteva trasportare 22,7 tonnellate di bagagli e di merci.

Dopo una serie di corse dimostrative, il convoglio fu inizialmente battezzato "Burlington Zephyr", quel nome gli rimase fino a quando mutò in “Pioneer Zephyr”, perchè la Burlington doveva differenziare i nomi dei suoi nove convogli denonimati Zephyr
Il primo Zephyr, immatricolato come CB&Q 9900 e completato dalla Budd Company il 9 aprile 1934, entrò in regolare servizio l'11 novembre 1934 sulla tratta tra Kansas City (Missouri), Omaha (Nebraska) e Lincoln (Nebraska), ed in seguito anche su altre.

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Rimase attivo per 25 anni, percorrendo 3,2 milioni di miglia fino al suo ritiro nel maggio del 1960, quando fu donato al Museum of Science and Industry di Chicago

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https://www.youtube.com/watch?v=uVOJaF9j41o
CB&Q Zephyr train on record run

https://www.youtube.com/watch?v=k04asHt2Kg0

https://www.youtube.com/watch?v=SkAjeykwI0A

"Burlington Zephyr" DVD from SundayRiverProductions
https://www.youtube.com/watch?v=QP8XVE1Wibw

Tutta la storia in Did You Know: Silver Streak Pioneer Zephyr
https://www.youtube.com/watch?v=krj3StkJKvI

The Silver Streak (La striscia d'argento) è un film del 1934 del regista Thomas Atkins basato sui record conquiatati dall'avvenieristico convoglio americano “Pioneer zephyr”

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Il film in inglese
https://www.youtube.com/watch?v=2LTbay8TZhM

Modelli

Lo Zephyr costituisce una tappa importante nella storia delle ferrovie americane, pertanto molte aziende di fermodellismo ne hanno costruito vari esemplari in miniatura.

AMERICAN FLYER produsse nel 1934 in scala 0 la prime versione dello Zephyr. Dapprima fu venduta come set di tre carrozze, con le scocche di alluminio fuso in sabbia e lucidate a mano per rappresentare l'acciaio inossidabile.

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poi fu prodotta anche una versione meno costosa in acciaio stampato e litografato.

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Il set Zephyr rimase in produzione dal 1934 al 1938. Con l'acquisto della American Flyer nel 1937 da parte della AC Gilbert Company, questa ne costruì ex novo dei propri, eliminando gradualmente gli Zephyr precedenti noti come "Chicago Flyer".

CHALLENGER IMPORTS fece produrre nel 1993 in scala H0 modelli in ottone in serie limitata in scala H0 del Pioneer Zephyr, del Mark Twain Zephyr.

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H0 Chicago Burlington and Quincy Mark Twain Zephyr by Challenger Imports Brass DCC Loksound
https://www.youtube.com/watch?v=hfCqv8d9O2A

FINE N SCALE PRODUCTS ha fatto un kit nel 1996 in scala N

Immaginehttp://www.spookshow.net/loco/zephyr.html

CON - COR ha reso disponibili modelli a tiratura limitata sia in scala H0 che in scala N che sono stati consegnati nel 2005, e poi nuovamente nel 2012.

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Con-Cor Pioneer Zephyr in H0

https://www.youtube.com/watch?v=yjcm5bujsRk
https://www.youtube.com/watch?v=FlKDCpqrCUo
https://www.youtube.com/watch?v=QqCYLDkrUIo

RIVER RAISIN MODELS ha prodotto un modello in scala S (1:64) sia del Pioneer Zephyr (in configurazioni a tre e quattro carrozze), che dell'analogo Flying Yankee , nel 2005.

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La MTH ELECTRIC TRAINS ha presentato un modello in produzione limitata della Pioneer Zephyr a tre vetture in scala 0 nel 2005.

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LIONEL 0

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Lionel Burlington Mark Twain Zephyr
https://www.youtube.com/watch?v=UqwTtj-4pJ4


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 Oggetto del messaggio: Re: I TRENI FRA ARTE E CULTURA: quadri foto poster film ecc
MessaggioInviato: domenica 11 aprile 2021, 21:39 
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Senza parole!


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 Oggetto del messaggio: Re: I TRENI FRA ARTE E CULTURA: quadri foto poster film ecc
MessaggioInviato: domenica 11 aprile 2021, 23:06 
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Località: sesto fiorentino
senza parole
devo espandere la memoria, spero tuto c'entri
goloso quel che potrebbe seguire

spero intento di mettermi in pari a gustare quello che già disponibile e addentrarmi
nelle righe da espandere

grazie, io vi seguo: forchette, coltello e bavaglino


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 Oggetto del messaggio: Re: I TRENI FRA ARTE E CULTURA: quadri foto poster film ecc
MessaggioInviato: lunedì 12 aprile 2021, 6:32 
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Messaggi: 2834
Località: Bracciano (Roma)
Grazie Crosshead, postata interessantissima!


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 Oggetto del messaggio: Re: I TRENI FRA ARTE E CULTURA: quadri foto poster film ecc
MessaggioInviato: lunedì 12 aprile 2021, 21:51 
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Iscritto il: sabato 3 maggio 2014, 18:54
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Pochissimo noto in Italia, il marchio Ives assurge nel 1910 al rango di maggior produttore di giocattoli degli Stati Uniti e lo rimane fino al 1924, quando viene superato nelle vendite da Lionel.
La Ives Manufacturing Company viene fondata nel 1868 a Plymouth, nel Connecticut, da Edward Ives, un discendente di William Bradford, leggendario governatore, dal 1621 al 1656, della colonia fondata dai pellegrini del Mayflower.
I primi articoli prodotti dalla Ives sono delle bambole di carta, ma presto ad esse si aggiungono diversi balocchi fra i quali un cannoncino funzionante realmente a polvere da sparo e giocattoli meccanici con movimento ad orologeria. Grazie alla ingegnosità di questi ultimi, progettati da Jerome Secor, Nathan Warner e Arthur Hotchkiss, negli ultimi due decenni dell’Ottocento l’azienda è già fra le più importanti degli Stati Uniti.
E’ in questo periodo che la Ives lancia sul mercato i suoi primi treni giocattolo da pavimento, sia in cast iron sia fatti di latta, alcuni dei quali sono in grado di emettere un fischio simile a quello delle vere locomotive che attraversano le praterie americane e persino di gettare sbuffi di vapore dal fumaiolo.
Nel dicembre del 1900, un furioso incendio distrugge il principale stabilimento della società, che è costretta a trasferirsi temporaneamente in locali presi in affitto dalla Haberlin & Hayes Bridgeport Tool & Die, dove viene messo a punto il primo modello Ives di ferrovia completa di binari.
Questi treni giocattolo a molla a scartamento 0 (32 mm) ottengono un rapido successo commerciale, consentendo alla Ives, che nel frattempo ha incassato un congruo indennizzo assicurativo per i danni causati dall’incendio, di ricostruire la propria fabbrica e di dotarsi di moderni macchinari con cui produrre in grande serie le sue minuscole ferrovie, in diretta concorrenza con quelle similari importate negli Stati Uniti dalla Germania.
Per contrastare i produttori tedeschi, Ives adotta una politica commerciale basata su campagne pubblicitarie indirizzate ai teenager. Il marketing della Ives punta direttamente sui ragazzi fra i 13 e i 19 anni, invitandoli a diventare “business partners” delle Ives Railway Lines, il cui successo dipende dalle loro capacità manageriali. La strategia si rivela vincente, creando un forte legame fra i giovani americani e il marchio di Plymouth, tanto da consentire alla Ives di continuare a vendere con successo i propri trenini ad orologeria anche dopo l’avvento delle prime ferrovie giocattolo elettriche.
A dire il vero, la popolarità dei trenini a molla deriva anche dal fatto che all’epoca in molte case degli Stati Uniti non è ancor arrivata l’elettricità.
Artefici delle Ives Railway Lines a scartamento 0 sono William R. Haberlin e il suo socio Timothy F. Hayes, che realizzano tutti i particolari dei binari, del materiale rotabile e delle locomotive (fatta eccezione per il corpo in cast iron di queste ultime, opera di Charles A. Hotchkiss, e dei motori a molla, costruiti dalla Reeves Manufacturing Company).
In particolare, ad Haberlin ed Hayes si deve l’invenzione del primo macchinario messo a punto negli Stati Uniti per la produzione in serie di rotaie per ferrovie giocattolo, capace di sfornare 30.000 sezioni di binario al giorno. Haberlin lascerà la Ives nel 1908, per andare a lavorare con Thomas Alva Edison nei laboratori di West Orange, in New Jersey.
La prime ferrovie giocattolo elettriche di Ives, a scartamento 0 e 1 (45 mm) vengono lanciate nel 1910, ma non riescono a competere che assai debolmente con quelle analoghe della Lionel, già presenti sul mercato da qualche anno. L’azienda di Plymouth diversifica allora la propria produzione introducendo nel 1913 il sistema di costruzioni metalliche Struktiron, ispirato al britannico Meccano (brevettato nel 1901 da Frank Hornby) e alla sua copia americana Erector di A. C. Gilbert. Lo Struktiron si rivela tuttavia un fiasco commerciale e viene ritirato nel 1917.
Lo scoppio della prima guerra mondiale, se da un lato elimina le importazioni dalla Germania aumentando la quota di mercato a disposizione della Ives, dall’altro penalizza l’azienda, la cui ubicazione periferica impedisce l’acquisizione di lucrosi contratti governativi, come invece avviene, ad esempio, per Lionel (basata a New York) e American Flyer (Chicago).
Dopo la guerra, i produttori americani di ferrovie giocattolo ottengono dal governo l’imposizione di pesanti dazi all’importazione, che in pratica mettono fuori mercato i marchi stranieri, in particolare i temuti tedeschi del distretto di Norimberga.
Harry Ives, che nel frattempo ha preso le redini dell’azienda al posto del padre, cerca di diversificare la produzione lanciando nel 1917 una serie di battelli equipaggiati con lo stesso motore a molla delle sue locomotive. Piuttosto rozzi, poco realistici e molto propensi ad affondare o quantomeno ad arrugginirsi, tali natanti stentano ad affermarsi pur venendo offerti fino al 1928.
Nel 1921, Ives abbandona all’improvvisamente la costruzione delle sue ferrovie giocattolo a scartamento 1 e passa a produrne in quello che chiama Wide Gauge. Si tratta dello stesso (64 mm) Standard Gauge lanciato diversi anni prima dalla Lionel, ma la Ives non può chiamarlo così perché il nome è stato brevettato.
Negli anni ’20 diverse altre aziende lanciano modelli ferroviari in questo scartamento (che rimane prettamente americano) alimentando una forte competizione fra i produttori. Questo periodo vede una vera e propria guerra commerciale fra la Ives e la Lionel, il cui titolare Joshua Lionel Cowen lancia una campagna pubblicitaria dove i prodotti dell’azienda rivale vengono sistematicamente bistrattati. In un annuncio sulla stampa si vede ad esempio una locomotiva Ives che cadendo da un tavolo si rompe in 15 pezzi, mentre una Lionel che subisce lo stesso trattamento riporta solo qualche piccola ammaccatura.
Per questo, ma soprattutto per via del fatto che i trenini Lionel sono offerti a prezzi più bassi, la Ives continua a cedere quote di mercato, e nel 1924 vede la ditta rivale superarla in termini di vendite negli Usa, perdendo un primato che deteneva dal 1910.
Ives corre ai ripari introducendo diverse migliorie, come le locomotive che invertono il senso di marcia quando il regolatore di tensione viene azzerato, ma ciò non basta a risollevare la situazione, che anzi peggiora allorché si tenta di battere la concorrenza nel settore di prezzo più basso, vendendo in perdita il set più economico dell’assortimento.
Costretta a dichiarare bancarotta, il 31 luglio del 1928 la Ives viene rilevata congiuntamente da Lionel e American Flyer, che per prima cosa interrompono la produzione dei battelli. Poi, gradatamente, i modelli ferroviari vengono rimpiazzati da altri costruiti da Lionel o American Flyer, che della Ives mantengono solo il nome. Sopravvive piuttosto a lungo solo la Ives 1122, una locomotiva messa a punto poco prima del fallimento dell’azienda, che sebbene abbia un rodiggio 4-4-2 è una riproduzione abbastanza fedele della President Washington Class, una Pacific della Baltimore & Ohio.
Nel 1930, Lionel acquista dalla American Flyer la sua quota di ciò che resta della Ives e chiude lo storico stabilimento nel Connecticut. Nel 1933 il marchio Ives viene usato per le confezioni più economiche dell’assortimento Lionel, dopo di che viene abbandonato.


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