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 Oggetto del messaggio: Re: Gli economisti e i trenini
MessaggioInviato: lunedì 16 agosto 2021, 11:33 
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Nome: Giovanni Fiorillo
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pippo48 ha scritto:
Ma nessuno di questo forum (anche se si crede grande economista)conosce il motivo esatto del perché
una azienda che produce treni elettrici in scala, fallisce o mette a rischio il suo fatturato tanto da
accumulare debiti ed essere comprata da aziende più solide: vedi Roco, Fl, ed anche Marklin.
Poi fate come credete e sbizzarritevi nelle pompose dietrologie o saggi di economia evanescente sui costi ecc.ecc.
Saluti


Ovviamente sono in attesa di conoscere il motivo esatto.
Erudiscici!

G.


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 Oggetto del messaggio: Re: Gli economisti e i trenini
MessaggioInviato: lunedì 16 agosto 2021, 11:48 
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Iscritto il: domenica 14 marzo 2010, 21:37
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Località: Faenza
pippo48 ha scritto:
Ma nessuno di questo forum (anche se si crede grande economista)conosce il motivo esatto del perché
una azienda che produce treni elettrici in scala, fallisce o mette a rischio il suo fatturato tanto da
accumulare debiti ed essere comprata da aziende più solide

Ma, non falliscono solo le aziende di trenini.
Ho letto il libro intervista a Marchionne .
Il problema della FIAT era una capacità di produrre che superava la richiesta di mercato italiano.
Marchione era davanti a un bivio : ridurre la produzione licenziando persone, o inventarsi qualcosa per mantenere la produzione e, quindi, l' occupazione.
Quello che lui si è inventato è di fare accordi con aziende americane : ha salvato la sua azienda e quella americana, utilizzando la capacità di assorbire automobili dei quel mercato.

Non è facile. Guidare una azienda non ha mai una soluzione certa. E' sempre una necessità di inventarsi qualcosa. E' il motivo per cui statalizzare le aziende non le salva mai.
Come diceva BigBoy60, l' imprenditore ha passione ed inventiva, gli unici due ingredienti che possono far funzionare una azienda.

Poi, come fà Marklin a fallire ?
Le variazioni di dimensioni del mercato sono una spiegazione. Poi ci sono le scelte dell' imprenditore, come in tutti i settori.


Stefano Minghetti

p.s : se mi credessi un, non dico grande, ma almeno piccolo economista, non avrei ceduto 30 anni fà la quota della mia piccolissima start-up, ma avrei continuato. Dormendo, però, sonni meno tranquilli


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 Oggetto del messaggio: Re: Gli economisti e i trenini
MessaggioInviato: lunedì 16 agosto 2021, 12:19 
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Iscritto il: martedì 4 marzo 2014, 12:03
Messaggi: 202
Caro Fiorillo, probabilmente non hai letto bene il mio pensiero dove inizio dicendo che nessuno di questo forum
ecc...... quindi nessuno significa che sono compreso anch'io e quindi non posso erudirti dantoti una
spiegazione certa (anche perché non ho cuggini o amici titolari o dell'amministrazione di dette società).
Saluti


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 Oggetto del messaggio: Re: Gli economisti e i trenini
MessaggioInviato: lunedì 16 agosto 2021, 12:30 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 8:53
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Località: Bruschi
Marklin non puo fallire...il pricipale azionista è l erede Krupp e Marklin è il suo giocattolo come lo è il PSG per l arabo.
Roco Fleischmann Liliput RRLima sono fallite e , guarda caso , avevano tutti stabilimenti sovradimensionati in ...Europa area Ue non in Romania et similia .
Poi si prova a resistere per un po magari un paio di esercizi ci si consolida ma alla fine le banche bussano e li...patatrac.


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 Oggetto del messaggio: Re: Gli economisti e i trenini
MessaggioInviato: lunedì 16 agosto 2021, 13:09 
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Iscritto il: domenica 14 marzo 2010, 21:37
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Località: Faenza
Caro Pippo48,
capisco che spesso si leggano notizie riportate da fonti non ben specificate o che danno informazioni errate.
Da quì la necessità di stare in guardia e non credere a bufale o notizie imprecise. Concordo.

Si deve, però, evitare di cadere nel tranello opposto, ovvero pensare che le cose siano sempre fumose e inconoscibili.
Non è facile, ma indizi e fonti di notizia a noi accessibili, ce ne sono.

Ognuno, nel suo piccolo, è in grado di portare dati di fatto che, messi assieme e depurati, possono darci una idea di come stanno le cose.
Non sarà possibile, invece, avere un unico discorso monolitico che spieghi tutto, dato che anch' esso sarebbe inevitabilmente soggetto a imprecisioni ed errori.

Il pericolo principale per una azienda è la possibilità che il mercato cambi.
Ciò che si vendeva come il pane, ora non si vende più.
Illustri case di pellicole fotografiche, che non si sono convertite per tempo al digitale, hanno chiuso bottega.
Anche case di televisori.
E se andiamo indietro : fabbriche del ghiaccio, maniscalchi, venditori di carbone per riscaldamento e tanti altri.
Anche se noi stiamo fermi, le cose attorno a noi, cambiano.

Poi, nota che frà i partecipanti al forum ci sono persone, non io, che conoscono personalmente i titolari di aziende di fermodellismo.
E quando si incontrano, si scambiano opinioni sul mercato, sulle difficoltà e sul futuro.
Ogni tanto si vede qualcosa di quei discorsi affacciarsi sul forum.

Quindi, abbiamo indizi per farci un' idea di ciò che avviene.


Stefano Minghetti


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 Oggetto del messaggio: Re: Gli economisti e i trenini
MessaggioInviato: lunedì 16 agosto 2021, 13:49 
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Nome: Giovanni Fiorillo
Iscritto il: martedì 29 settembre 2015, 8:28
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Località: Roma
pippo48 ha scritto:
Caro Fiorillo, probabilmente non hai letto bene il mio pensiero dove inizio dicendo che nessuno di questo forum
ecc...... quindi nessuno significa che sono compreso anch'io e quindi non posso erudirti dantoti una
spiegazione certa (anche perché non ho cuggini o amici titolari o dell'amministrazione di dette società).
Saluti


Scusa, non avevo letto bene.
Quindi la tua una semplice considerazione che nulla aggiunge e nulla toglie a quanto scritto sopra.
Okkei.


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 Oggetto del messaggio: Re: Gli economisti e i trenini
MessaggioInviato: lunedì 16 agosto 2021, 14:40 
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Iscritto il: martedì 4 marzo 2014, 12:03
Messaggi: 202
Egr. Minghetti leggo con piacere quanto da te riportato perché sono rari i discorsi saggi. Ritengo che le uniche
certezze acquisibili dell'andamento di un azienda siano i bilanci certificati e disponibili al pubblico o essere
partecipi ai consigli di amministrazione e riportare la situazione come è (cosa che non accade mai per
ovvi motivi di riservatezza).Altrimenti si possono fare solo ipotesi che per me valgono ben poco ,così come per
me non fa testo la conoscenza diretta di un titolare di azienda del settore fermodellistico perché rappresenta
solo il suo e unico punto di vista per tale mercato e non un oggettivo futuro andamento e previsione almeno
europeo riscontrabile e deducibile da più soggetti .
Saluti


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 Oggetto del messaggio: Re: Gli economisti e i trenini
MessaggioInviato: lunedì 16 agosto 2021, 14:55 
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Iscritto il: mercoledì 20 settembre 2006, 20:44
Messaggi: 6365
Località: Sorbolo di Sorbolo Mezzani (PR)
Magari prima di sparare verifichiamo che l'arma sia veramente puntata verso il nemico, sempre se esiste un nemico.

Allora, visto che sono notizie note e pure riportate anche sulle riviste ferroviarie, con anche alcune interviste ai diretti interessati, però del secolo scorso, facciamo un rapido riassunto.
Fleishmamm, Lima, Maerklin, Rivarossi, Roco, (su LimaRossi stendiamo un pietoso velo, che prima di tutto ha visto "volare le stoviglie in famiglia") non sono fallite perchè andate in crisi di mercato, anzi non tutte sono fallite, ma c'era in corso un amministrazione controllata dal tribunale.
Come reso noto la crisi di queste aziende è stata nei passaggi generazionali dovuti alla scomparsa, o al pensionamento, dei "comandanti" (come il comandante di una nave), le nuove generazioni non sono state capaci di proseguire nel solco tracciato (è il problema dello 85% delle aziende mondiali in queste occasioni). La loro incapacità è dovuta sia alla ancora poca esperienza maturata ma anche al fatto che i "vecchi" non hanno mai mollato nulla in precedenza.
Poi capita anche mancano eredi, e allora l'azienda va all'asta o viene rilevata dai qualche dirigente interno, molto bravo nei suoi compiti abitali, ma impreparato per la conduzione globale di una azienda, vedi il caso Roco.
Poi ci sono le controversie tra soci, i mancati pagamenti da parte dei clienti (che vale doppio perchè in caso d'insoluto le banche tolgono un equivalente dal fido), e mettiamo anche gli sciacalli che riescono ad abbindolare imprenditori e dirigenti "capaci" solo perchè la domanda è superiore alle capacità produttive.
Infine ci sono: imprenditori, commerciali, progettisti, lavoratori, che si sentono degli dei (e i loro clienti glielo fanno credere con tanti osanna) ma poi all'atto pratico di gestire un azienda che sta diventando grande, sono del tutto inadeguati.
Poi ci sono alcune situazioni alle quali ero presente (da imprenditore informato ho capito subito cosa stava avvenendo), e fatto la somma con altre informazioni e pettegolezzi vari, i risultati mi hanno dato ragione.

In ultimo, nel caso ci siano state sentenze dei tribunali, queste sono state rese pubbliche, quindi da lì vengono tante mie informazioni, va da se che ve le andate a cercare anche in rete o negli archivi dei giornali e dei tribunali (in rete ci sono); giornalista o non giornalista le querele inutili in quanto già perse prima di partire sono sempre dietro l'angolo, e non ho tempo da dedicargli.


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 Oggetto del messaggio: Re: Gli economisti e i trenini
MessaggioInviato: lunedì 16 agosto 2021, 19:27 
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Iscritto il: mercoledì 7 novembre 2007, 16:03
Messaggi: 1879
Località: sesto fiorentino
grazie Marco,
la tua cronologia giornalistica di "un pallone" che si è sgonfiato
è la realtà che in pratica siamo più soli.
sono scomparsi tanti Marchi, che facevano solida la passione per i treni
e il culto della loro rappresentazione in scala....specialmente in accazero

sono stato sempre lontano da maerklin, non mai acquistato un suo prodotto,
ma sapere che c'erano Tanti appassionati ed il credito che aveva la sua Qualità
mi facevano sentire spalleggiato che la passione ferroviaria era molto viva nel modellismo.
ora siamo un pò più soli.
mancano goppinghen como vicenza

sono rimasti Faustini,
è apparso Buonopane
e bandiera professionale Battino

Onore e gloria a Giuseppe Dalla Pozza di Lima e poi limarossi
con lui stai tranquillo che pezzi particolari o popolari sarebbero- stati in vetrina---
con umiltà e a stretto giro.

lima era una belle squadra e c'era un grande spirito di onore di fabbrica
e del propiro lavoro,
segnalavo un particolare da correggere e dopo 2 giorni, stai tranquillo telefonata: fatto!

bei tempi per il modellismo italiano,
con altri collaboratori.
dalla pozza direttamente collegato con la sua fabbrica.
ora tutto telematicamente con la china o chissà dove altrove.

edizione limitata, una stronzata per indurci all'abbuffata del momento.
nessuno che offra la sua opera con scritto edizione del:.....
successivamente se il mercato lo richiede, potranno esserci edizioni rivedute e aggiornate del: ........

ci sarebbe così un coinvolgimento comprensivo a chi no era presene alla prima edizione
ed appassionato per potersi consolare con una edizione successiva
quando fosse stato più grande ed i soldi per l'acquisto sognato a suo tempo
con la maggiore età e disponibilità finabziari se fosse potuto permetterselo.

edizione limitata, avvoltoi e niente rispetto per un mercatio successivo,
una storia del proprio marchi: arraffare presto, ammoriazzare tutto subito,
modellismo scappa e fuggi.
quanti vorrebbero riedizioni di loco FS, ....su a Montenero(Livorno) con i ceci (crudi)nelle scarpe
con la penitenza ai piedi per invocare la grazia....la riedizione di un modello sfuggito
nella edizione limitata della fornitura pregressa.

negli anni 50 c'era un bellissimo film ambientato nelle avventure faunistiche africane:
"gli avvoltoi non volano"

spero vivamente che ci possa essere una maggiore
complicità tra il produttore e il lento acquirente di un filone molto valido
da poter riprodurre, e la relazione con quel Marchio non sia "occasionale"
ma con un feeling (che vor di') come una cultura di Squadra....ferrari, ducati, roma, milan, inter,
napoli, ........juventus fiorentina a parte


comunque omaggio a giuseppe dalla pozza e faustino faustini che
dagli anni 80 in poi ci hanno preso per mano
e ci hanno fatto spendere per prodotti appaganti

per la nuova oskar staremo a vedere
"siamo vincoli o sparpagliati"
diceva Pappagone/De Filippo
nelle macchiete degli anni 60....del secoloscorso

Hornby considera l'europa, la China NOn è vicina.

e chi visse sperando......
ma è una adeguata speranza, saluti a tutti e tanti treni italiani da attendere
riedizioni o nuovi : GR 735, ALn 880
tanto per dare un'idea

daniele


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 Oggetto del messaggio: Re: Gli economisti e i trenini
MessaggioInviato: mercoledì 18 agosto 2021, 19:39 
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Iscritto il: domenica 14 marzo 2010, 21:37
Messaggi: 1974
Località: Faenza
pippo48 ha scritto:
.. Altrimenti si possono fare solo ipotesi che per me valgono ben poco ,così come per
me non fa testo la conoscenza diretta di un titolare di azienda del settore fermodellistico perché rappresenta
solo il suo e unico punto di vista per tale mercato e non un oggettivo futuro andamento e previsione almeno
europeo riscontrabile e deducibile da più soggetti .
Saluti

Beh, come sai, nulla e nessuno ci dà certezze sul futuro, e per questo si fanno illazioni ed ipotesi. Per prepararsi a vari tipi di evenienze.
Poi, quale sarà quella che si verificherà, lo sapremo solo dopo.
Se, però, avremo pensato a contromisure, magari potremo limitare i danni. O approfittare di una situazione favorevole.


Stefano Minghetti


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 Oggetto del messaggio: Re: ACME: Info, news e ultime uscite
MessaggioInviato: venerdì 28 gennaio 2022, 9:40 
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Iscritto il: giovedì 19 gennaio 2017, 19:33
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Io parlo per mio conto personale, ma credo che il punto principale non siano le terminologie usate per criticare i modelli in uscita o la loro qualita, sono certo che questo è solo una conseguenza della situazione attuale, inutile fare finta di niente, con bugget annuo di circa 5000euro per il nostro hobby tra aumenti bollette, carburante, generi di prima necessita ecc.ecc. sommato anche ai costi sempre piu alti dei nostri amati modelli il potenziale di aquisto è dimezzato in un solo anno, posso capire quindi gli sfoghi, ci stanno e se la situazione non migliora ne arriveranno molti altri!!!

Un consiglio sia per produttori che negozianti, un modello anche per un piccolo difetto in questa fase economica difficile porterà sicuramente critiche e restituzione dei modelli stessi, quindi se volete evitarlo sarebbe meglio proporre modelli di alta qualita al miglior prezzo possibile, forse è meglio rieditare modelli gia con stampi e meccaniche collaudate magari solo cambiando numerazione e proporli ad un prezzo piu basso, dar cosi modo a chi se li è persi di aquistarli e ai collezionisti di aggiungere nuove numerazioni, questa non è di certo la politica adottata da Acme fino ad'ora, realizzando sempre modelli inediti o versioni particolari, ma questo è un consiglio, visto che il catalogo 2022 acme non è ancora uscito...

Consiglio per i modellisti, questo è un' hobby, tutti chi piu chi meno dovrà per forza tagliare il bugget, inutile far finta di niente o arrabbiarsi, è cosi, non è poi una tragedia, qui sul forum piu o meno tutti hanno una discreta collezione, qualcuno possiede anche grandi collezioni, non è una tragedia tagliare il bugget, forse è l'occasione per tirare fuori dalle scatole piu spesso cio che abbiamo e scegliere con maggior cura i modelli che abbiamo intenzione di aquistare.

Concludo, ovviamente facendo piu sacrifici economici per il nostro hobby tutti si aspetteranno modelli perfettamente funzionanti, DEVE essere cosi, detto questo aspetto che esca il catalogo e vedo se cè qualcosa che mi interessa, qui era sottointeso che parlo del catalogo Acme, ma il mio pensiero è rivolto a tutti i produttori, un esempio Rivarossi ripropone le tigri con il vecchio stampo ma a prezzo maggiorato, io ho gia fatto il mio primo taglio a cuor leggero!


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 Oggetto del messaggio: Re: ACME: Info, news e ultime uscite
MessaggioInviato: venerdì 28 gennaio 2022, 13:28 
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Iscritto il: mercoledì 18 gennaio 2006, 22:17
Messaggi: 1504
Località: ORVIETO Umbria
5000 € ? :shock: :shock: :shock:

RF


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 Oggetto del messaggio: Re: ACME: Info, news e ultime uscite
MessaggioInviato: venerdì 28 gennaio 2022, 14:36 
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Nome: Andrea Barrica
Iscritto il: lunedì 18 aprile 2016, 17:38
Messaggi: 397
Località: Pozzuolo Martesana
Roberto Fainelli ha scritto:
5000 € ? :shock: :shock: :shock:

RF


sono anche pochi... 8)


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 Oggetto del messaggio: Re: ACME: Info, news e ultime uscite
MessaggioInviato: venerdì 28 gennaio 2022, 14:49 
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Nome: Giovanni Fiorillo
Iscritto il: martedì 29 settembre 2015, 8:28
Messaggi: 1666
Località: Roma
Budget…..si scrive budget….
Altrimenti scriviamolo in italiano
Disponibilità finanziaria, bilancio preventivo etc. etc.

E comunque 416,67 € al mese per i trenini io non li ho mai visti.
Complimenti a chi ne ha disponibilità….
G.


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 Oggetto del messaggio: Re: ACME: Info, news e ultime uscite
MessaggioInviato: venerdì 28 gennaio 2022, 17:02 
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Nome: Riccardo Persico
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Località: San Remo
Ciao Nico78.
Sono felice per te che tu possa spendere 5.000 € l'anno per i modelli (e ti lamenti dei prezzi), vuol dire che hai delle entrate non indifferenti, probabilmente dovute ad un'attività professionale.
Pensa chi invece non può permettersi tali cifre, che ha introiti molto inferiori od ha semplicemente uno stipendio a norma (quindi non sottopagato, come spesso accade) che incazzatura deve avere...
La lamentela è un diritto di ogni italiano, però alla fine ognuno deve fare i conti con le proprie tasche... e le lamentele devono essere in proporzione...
Riccardo


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