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 Oggetto del messaggio: Re: Ma la politica del non “fare magazzino” incrementa veram
MessaggioInviato: lunedì 17 aprile 2023, 19:54 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 19:16
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quantità minima prodotta diventerà sempre più esigua con la conseguenza di ancora
modifiche dei prezzi in aumento soprattutto per materiale Fs

No. Se vedi il prezzo dei rotabili stranieri, vedi che noi , in confronto, siamo tra quelli che li pagano meno, segno evidente della minore disponibilità economica degli italiani.
Penso che ci sarà un punto dove la domanda, non raggiungendo più una determinata soglia critica, non renderà più conveniente produrre modelli ferroviari, almeno a livello industriale.


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 Oggetto del messaggio: Re: Ma la politica del non “fare magazzino” incrementa veram
MessaggioInviato: lunedì 17 aprile 2023, 21:26 
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Iscritto il: lunedì 22 novembre 2010, 14:52
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sono 30 anni che leggo gli stessi interventi, gli stessi dubbi, le stesse premonizioni........secondo vari Nostradamus il fermodellismo doveva finire 20-25 anni fa.


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 Oggetto del messaggio: Re: Ma la politica del non “fare magazzino” incrementa veram
MessaggioInviato: lunedì 17 aprile 2023, 22:00 
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Iscritto il: mercoledì 12 ottobre 2016, 10:50
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Miura ha scritto:
Cita:
quantità minima prodotta diventerà sempre più esigua con la conseguenza di ancora
modifiche dei prezzi in aumento soprattutto per materiale Fs

No. Se vedi il prezzo dei rotabili stranieri, vedi che noi , in confronto, siamo tra quelli che li pagano meno, segno evidente della minore disponibilità economica degli italiani.
Penso che ci sarà un punto dove la domanda, non raggiungendo più una determinata soglia critica, non renderà più conveniente produrre modelli ferroviari, almeno a livello industriale.


Personalmente non vedo nel mercato esattamente ciò che dici: puoi fare qualche esempio, per cortesia?


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 Oggetto del messaggio: Re: Ma la politica del non “fare magazzino” incrementa veram
MessaggioInviato: martedì 18 aprile 2023, 10:37 
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Effettivamente i rotabili proposti nei mercati esteri europei sono più costosi ( es rispetto ultime
uscite RR i loro ottimi carri frigo Fs costano circa £35 cad ,lo stesso tipo di carro sempre Fs .sul
catalogo Brawa quota £ 46). Suppongo che le quantità prodotte siano molto maggiori dato il
più ampio bacino di clienti tra i quali è senz'altro maggiore il numero di quelli economicamente
più disponibili con il risultato di maggiori guadagni che permettano di limare i prezzi ai mercati
più poveri.
Saluti


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 Oggetto del messaggio: Re: Ma la politica del non “fare magazzino” incrementa veram
MessaggioInviato: martedì 18 aprile 2023, 15:27 
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Iscritto il: domenica 3 gennaio 2010, 20:36
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Località: la citta' della 3 t: torri, tortellini e ...
adi656 ha scritto:
sono 30 anni che leggo gli stessi interventi, gli stessi dubbi, le stesse premonizioni........secondo vari Nostradamus il fermodellismo doveva finire 20-25 anni fa.


Di più, di più...
Già nei primi anni '80 si iniziava a fare queste funeste previsioni... :( :( :(
In realtà quello che è cambiato dai primi anni '80 è che è morto il mercato del trenino giocattolo, che poi era il grosso del mercato.
Era quello che consentiva grandi numeri.
Non dimentichiamoci che il grosso dei treni "modello" di allora erano, nel contempo, anche treni "giocattolo". Vedi marche tedesche ( Trix, Fleishmann, Marklin ) e la ns. RivaRossi.
Lima, allora regina storica del treno giocattolo, proprio in quegli anni si cominciò ad affacciare timidamente al treno modello, avendo capito il crepuscolo del trenino giocattolo.
Chi si interessa di soldatini sa bene che anche quel mercato è oramai da tempo solamente per adulti appassionati e non più per bimbi.
Conoscete qualche bambino di oggi che gioca a soldatini ?
Negli anni '60 tutti avevamo soldatini e ci giocavamo...
Idem per i trenini.
Mercato del giocattolo per bambini = mercato di massa = grandi numeri / qualità medio-bassa / prezzi medio-bassi
Mercato per l' appassionato adulto = mercato di nicchia = piccoli numeri / qualità alta-altissima / prezzi alti-altissimi
Sono due mercati diversi, che richiedono approcci diversi, soluzioni diverse.
Se dobbiamo lagnarci di qualcosa, lamentiamoci del fatto che i bambini non giocano più coi trenini...Colpa nostra di genitori o nonni ? Non credo...Sono i tempi che cambiano.
Saluti
Stefano.


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 Oggetto del messaggio: Re: Ma la politica del non “fare magazzino” incrementa veram
MessaggioInviato: martedì 18 aprile 2023, 18:36 
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Nome: Armando Pappalardo
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Località: San Germano Vi/Cropani Marina Cz
Buonasera a tutti

A me comunque personalmente leggere questo topic ha fatto molto piacere.
Tornando proprio al titolo e non alla futura estinzione del nostro hobby...
Si potrebbe dire che non fare più magazzino, più che incrementare le vendite, aumenti i guadagni?

Ebbene la risposta è, tralasciando i volumi, SI.

Saluti
Armando


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 Oggetto del messaggio: Re: Ma la politica del non “fare magazzino” incrementa veram
MessaggioInviato: lunedì 24 aprile 2023, 10:40 
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Iscritto il: mercoledì 12 ottobre 2016, 10:50
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Leggendo il post sulle novità Roco ed il “sold out” dell’E656 e l’errore sulle luci, riflettevo sul fatto che questa “strategia” tra gli altri effetti protegge i fabbricanti dall’invenduto in caso di errore di progettazione.
Questo dell’E656 si presta benissimo all’esempio: faccio le mie considerazioni sulle quantità, apro le prenotazioni in anticipo, applico l’approccio “no magazzino”, e poi produco il modello.
Se il modello ha degli errori, amen, ci sarà chi lo terrà, chi lo rifiuterà ma quest’ultimo verrà subito rimpiazzato da qualcun’altro visto che la domanda sembra sia maggiore dell’offerta.
Ed intanto, io produttore, ho mitigato i miei rischi…
Diabolico.


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 Oggetto del messaggio: Re: Ma la politica del non “fare magazzino” incrementa veram
MessaggioInviato: lunedì 24 aprile 2023, 13:30 
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Iscritto il: domenica 16 agosto 2020, 11:21
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Gli ultimi due interventi (d 341 ionica e E656-024) sono perfetti. Mi chiedo però quanto questa strategia di marketing (“diabolica”) potrà durare!


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 Oggetto del messaggio: Re: Ma la politica del non “fare magazzino” incrementa veram
MessaggioInviato: lunedì 24 aprile 2023, 13:34 
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Iscritto il: mercoledì 20 settembre 2006, 20:44
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Località: Sorbolo di Sorbolo Mezzani (PR)
Piero50 ha scritto:
Gli ultimi due interventi (d 341 ionica e E656-024) sono perfetti. Mi chiedo però quanto questa strategia di marketing (“diabolica”) potrà durare!


Detto volgarmente, funziona come per i pescatori: dura fino a quando c'è chi abbocca.


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 Oggetto del messaggio: Re: Ma la politica del non “fare magazzino” incrementa veram
MessaggioInviato: lunedì 24 aprile 2023, 13:43 
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Iscritto il: giovedì 27 aprile 2006, 21:15
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Località: FIRENZE
Comunque non mi sembra una politica di medio/lungo periodo perchè chi prende il bidone con l' acquisto a scatola chiusa difficilmente ci riproverà visti anche i costi. Credo che questo ragionamento piuttosto elementare lo facciano anche i produttori ed il fatto che non se ne curino mi fa riflettere.
Saluti sconsolati
Gianni de Bernardis


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 Oggetto del messaggio: Re: Ma la politica del non “fare magazzino” incrementa veram
MessaggioInviato: lunedì 24 aprile 2023, 14:00 
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Iscritto il: mercoledì 12 ottobre 2016, 10:50
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Gianni,
Il fatto è capire cosa rappresenta il “trenino” (ed anche “possederlo”) per le persone. O se vuoi, cosa rappresenta un hobby per l’appassionato. Od ancora più a livello alto, cosa è disposto a fare una persona che ha una passione.

Capito questo, probabilmente certi comportamenti di appassionati ti saranno più chiari così come che questo approccio è la quadratura del cerchio.
Praticamente si autosostiene. Fino a quando c’è un cerchio.

La durata del cerchio è il punto debole: i produttori pensano che (r)esista sempre.
Sfortunatamente per loro, non è così resistente per potete permettere la vita a tutti i produttori nel mercato. Almeno se continuano ad usare questa strategia.


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 Oggetto del messaggio: Re: Ma la politica del non “fare magazzino” incrementa veram
MessaggioInviato: lunedì 24 aprile 2023, 14:54 
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Località: la citta' della 3 t: torri, tortellini e ...
E656-024 ha scritto:
...
La durata del cerchio è il punto debole: i produttori pensano che (r)esista sempre.
Sfortunatamente per loro, non è così resistente per potete permettere la vita a tutti i produttori nel mercato. Almeno se continuano ad usare questa strategia.


Vero, se parliamo del mercato italiano.
Negli ultimi anni hanno aperto e chiuso nel breve diverse aziende che producevano solo modelli FS ( Walschaerts, MGM, MdF ).
Lo dico da sempre, il nostro mercato, intendo l' Italia, ha fin troppi produttori per quello che è la sua capacità di assorbire modelli.

Non vero se parliamo del mercato internazionale.
Roco, uno dei principali produttori mondiali, ha già deciso che il nostro mercato le interessa poco e che preferisce investire in altri.
Acme, che ha un catalogo corposissimo, fin dall' inizio ha capito che doveva internazionalizzare il proprio catalogo per potere crescere.

Che succederà tra 10, 20 o 30 anni se i produttori dovessero valutare che il mercato italiano non è più profittevole per loro ?
Riproporrebbero all' infinito vecchi modelli, senza investire in novità.
Oppure cesserebbero totalmente di produrre rotabili FS, investendo su altri mercati.

Non dimentichiamoci, poi, che l' Italia è uno dei paese più poveri, se non il più povero, come PIL medio, dei paesi sviluppati.
Se l' italiano "medio" ha problemi a spendere 250€ per una loco, il norvegese "medio" non ha problemi a spenderne il doppio.
Il PIL medio norvegese è uno dei più alti al mondo, 2,5 volte quello italiano.
Allora perchè, a parità di piccoli numeri di venduto, un produttore dovrebbe privilegiare un paese "povero" rispetto ad uno "ricco" ?

Saluti
Stefano.


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 Oggetto del messaggio: Re: Ma la politica del non “fare magazzino” incrementa veram
MessaggioInviato: lunedì 24 aprile 2023, 16:31 
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Iscritto il: mercoledì 12 ottobre 2016, 10:50
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Per me il concetto che ho esposto vale per tutti i mercati con impatti e resistenze diverse.
Certamente il mercato tedesco non è quello italiano e neppure quello svizzero o greco.


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 Oggetto del messaggio: Re: Ma la politica del non “fare magazzino” incrementa veram
MessaggioInviato: lunedì 24 aprile 2023, 16:58 
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Iscritto il: domenica 3 gennaio 2010, 20:36
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Località: la citta' della 3 t: torri, tortellini e ...
Diciamo che, in generale, che si tratti di trenini o di lavastoviglie, la politica commerciale che si adotta la si cambia se non dà i risultati che ci si è prefissati.
Evidentemente ai produttori di trenini, ora come ora, và bene così...

Sempre in generale si può scegliere di guadagnare massimizzando il profitto percentuale, producendo volumi di vendita piccoli. Il che comporta minori investimenti, meno rischi finanziari.
Oppure si può scegliere di guadagnare un piccolo profitto percentuale, ma su grandi numeri. Il che implica maggiori investimenti e più rischi finanziari.
Solitamente la prima ricetta è idonea per prodotti di fascia alta, mentre la seconda lo è per prodotti di fascia medio-bassa.
Bisogna poi vedere se il prodotto è un prodotto voluttuario o di prima necessità. Quanto è agguerrita la concorrenza. La percezione che ha il mercato di un bene.
Etc, etc.

In altre parole, il nostro amato trenino è un bene voluttuario, ma desiderato solo da pochi. Che vengono, oltretutto mediamente considerati degli "sfigati" ( quindi, a livello di status symbol sta a zero, fa più figo pagarsi a rate una crociera ai Caraibi... ). Che costa tanto, in un paese con redditi medi bassi.
Fate un pò voi...

Concludendo, consentitemi, ma non è tanto facile trovare la ricetta giusta per chi è "dentro", figuriamoci per noi che guardiamo le cose "da fuori".

Saluti
Stefano.


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 Oggetto del messaggio: Re: Ma la politica del non “fare magazzino” incrementa veram
MessaggioInviato: lunedì 24 aprile 2023, 18:37 
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bigboy60 ha scritto:

Concludendo, consentitemi, ma non è tanto facile trovare la ricetta giusta per chi è "dentro", figuriamoci per noi che guardiamo le cose "da fuori".

Saluti
Stefano.


Stefano, nulla di personale.... qualunque sia il significato ed il taglio tu voglia dare a questa frase... questo e' il tipo di pensiero che inchioda l'Italia ad essere quello che e':una nazione perdente. La classica frase da "Tarallucci e vino", "e' una m@@@a ovunque", nn ci sono piu' le mezze stagioni","piove, governo ladro", etc etc.

Non ci sto.

Chi ti ha detto che "chi sta dentro" ne sappia di piu' di una persona "che sta fuori"? Esiste una grandissima varieta' di persone che stanno fuori ma che ne sanno di piu' di quelli che stanno dentro. Pensa si consulenti di direzione, o chi fa la due diligence alle compagnie, o quelli che vengono chiamati per lanciare un prodotto od ancora quelli che preparano i report strategici ad esempio...
Sono i fatti che parlano, non le persone. Perche' le persone che stanno dentro ne dovrebbero sapere di piu'? Se in Blockbuster ne avessero saputo di piu', avrebbero comprato Netflix quando gli fu offerta per 50 milioni di dollari... adesso vale qualche miliardo di dollari... e Blockbuster non esiste piu'...
Qualunque sia il messaggio che traspare dalla cultura italiana, al mondo ci sono persone brave e meno brave. Eccellenze, normalita' e mediocrita'. Un messaggio tipo il tuo appiana tutto e mi fa pensare che non valga la pena di impiegare un solo minuto a comporre e scrivere dei ragionamenti, perche' tanto "sono uno di fuori". Beh, personalmente non mi conosci, non sai se questi argomenti mi siano particolarmente vicini, cosi' come non sai se eventualmente ne so di piu' di qualcun'altro o se conosco le persone di cui sto parlando...

Non e' una critica personale a te ne e' una difesa personale a me: e' solo che dovremmo riconoscere e decifrare la realta' con cultura e cognizione di causa, alzare la testa, poggiare sulla nostra dignita', senza assunzioni tipo "quelli dentro ne sanno di piu'". Anche perche', anche solo a guardare da fuori... se ne vedono di corbellerie!

Con rispetto

Giuseppe


p.s.
Questo e' un forum su un argomento interessante che rischia di diventare un dialogo a due. Siccome mi sento responsabile in qualche maniera di questa deriva (e mi spiace), per me questo discorso a due si chiude qui.


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