E656-024 ha scritto:
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La durata del cerchio è il punto debole: i produttori pensano che (r)esista sempre.
Sfortunatamente per loro, non è così resistente per potete permettere la vita a tutti i produttori nel mercato. Almeno se continuano ad usare questa strategia.
Vero, se parliamo del mercato italiano.
Negli ultimi anni hanno aperto e chiuso nel breve diverse aziende che producevano solo modelli FS ( Walschaerts, MGM, MdF ).
Lo dico da sempre, il nostro mercato, intendo l' Italia, ha fin troppi produttori per quello che è la sua capacità di assorbire modelli.
Non vero se parliamo del mercato internazionale.
Roco, uno dei principali produttori mondiali, ha già deciso che il nostro mercato le interessa poco e che preferisce investire in altri.
Acme, che ha un catalogo corposissimo, fin dall' inizio ha capito che doveva internazionalizzare il proprio catalogo per potere crescere.
Che succederà tra 10, 20 o 30 anni se i produttori dovessero valutare che il mercato italiano non è più profittevole per loro ?
Riproporrebbero all' infinito vecchi modelli, senza investire in novità.
Oppure cesserebbero totalmente di produrre rotabili FS, investendo su altri mercati.
Non dimentichiamoci, poi, che l' Italia è uno dei paese più poveri, se non il più povero, come PIL medio, dei paesi sviluppati.
Se l' italiano "medio" ha problemi a spendere 250€ per una loco, il norvegese "medio" non ha problemi a spenderne il doppio.
Il PIL medio norvegese è uno dei più alti al mondo, 2,5 volte quello italiano.
Allora perchè, a parità di piccoli numeri di venduto, un produttore dovrebbe privilegiare un paese "povero" rispetto ad uno "ricco" ?
Saluti
Stefano.