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Non lo avrai notato, ma ultimamente ho un po' diradato i miei interventi sul forum. Non è che stò facendo cose di fermodellismo, ma è perchè il dottore mi ha detto di non esagerare. A tè non lo ha detto perchè sei meno grave di mè. Meglio per te.
Allora, resisto a scrivere altre spiritosaggini e commentare ciò che scrivi. Ti rispondo, quindi, in maniera tecnica. Contando di risultare comprensibile e nella ovvia consapevolezza di non essere esaustivo.
Intanto puoi contattarmi in privato (anche chi altro volesse) e venire a Forlì a provare con mano il BEM, con due apparati veri. Per chi non sapesse, il BEM è il Blocco Elettrico Manuale, sistema in uso nel secolo scorso nel 99% dei casi in Italia da stazione a stazione compresi posti di blocco intermedi. Usava apparecchi rossi con indicatori rotondi e due maniglie e consentiva di fare nella giusta sequenza le operazioni di invio di un treno da una stazione all' altra. Sulle dita delle mani si contano quelli ancora in esercizio.
Distinguerei fra stazioni, linee e cappio di ritorno, cui darei le seguenti specifiche : - stazioni : hai detto ACEI o ACELI della stazione. Li farei ognuno indipendente dal resto del mondo. Non telecomandati, o coi primi telecomandi limitati - linee : governate dal BEM o, come dici, in qualche caso attrezzate con contassi. L' unico scopo del sistema di blocco, è di dare via libera al treno che stà per entrare in essa. Via libera, ovviamente, vincolato al senso di marcia. Lo scrivo per i tanti plastici in cui il via libera viene dato contemporaneamente ad entrambi i sensi di marcia, come se fosse un semaforo stradale. Il BEM no è telecomandabile. O c' è l' omino sul posto, o non si passa - cappi di ritorno : aggeggio tipicamente fermodellistico da costruirsi ad hoc : * Automatico : senso di marcia unico, automatismo che indirizza i treni comandando lo scambio e regolando la tensione. Asservito ad un via libera da parte del tratto di linea a valle di esso * Manuale : comando manuale dello scambio, comando manuale della velocità. Un poco complicato da usare
Lo svantaggio di tutto questo sistema è la necessità di disporre di un operatore per ogni stazione, uno per il cappio di ritorno, uno per ogni treno. Se siete tanti ..
Analogico e DCC : se un impianto ha solo i sezionamenti necessari ai CdB, quando lo si commuta in analogico, potrà circolare un solo desolato treno per volta. Per far circolare più treni analogici assieme, occorre predisporre appositi sezionamenti, che complicano il sistema e l' utilizzo. A meno di non automatizzare anche quelli ..
Non farei un sistema unico che comanda tutto, per due motivi : - il vero è fatto di sistemi diversi, separati ed indipendenti - egoisticamente, dal lato del progettista, per avere un sistema più semplice da mettere a punto
Farei un sistema a sè stante per comandare ognuno dei tre blocchi elencati : stazioni, linee, cappi di ritorno.
Gli ACEI sono dotati di sistemi (p.es. tasti soccorso) per cavarsi d' impaccio da eventuali malfunzionamenti. Per esempio, un CdB che resta occupato o il voler distruggere un itinerario (ove si sia intempo). E questo, dovrai riprodurlo. Soprattutto la possibilità di distruggere un itinerario.
No ARDUINO, no italiani, no emilianoromagnoli. Si tratta di pregiudizi razzistici.
Per un progetto che stiamo studiando a Forlì, ho fatto qualche valutazione su un sistema simile a quello che descrivi. La scheda basilare ARDUINO è adatta anche ad operazioni veloci. In un regolatore di velocità che ho realizzato, ho un Interrupt a 10 kHz (tempo di ciclo 0.1 ms) che genera un' onda analogica (non è DCC). Ha da fare poco : prende un dato da un indice, lo mette in uscita, incrementa l' indice, se l' indice supera un valore, lo riporta all' inizio. Poche operazioni. Poi a 100 Hz un' altra attività esegue la regolazione vera e propria della velocità.
Anche nel piccolo ACEI del plastico KLAUSEN21 ho usato un ARDUINO UNO. E', il mio, un ACEI : - telecomandabile via RS232 - invia 5 volte al secondo lo stato di : occupazione di 12 +12 CdB, posizione degli scambi, stato di eventuali itinerari in corso, stato di altri ingressi - gestisce le fasi di un itinerario, tutto simulandolo con stati e sequenza logiche - può gestire 4 itinerari per ognuno dei due PM (Posto di Movimento)
Per un ACEI più grande, l' ARDUINO UNO è piccolo, ma ci sono schede più grandi. Per esempio ARDUINO DUE (e grazie !). Esso ha molta più memoria sia RAM, sia di programma.
Il numero di I/O (Input/Output) è espandibile tramite comandi seriali, con protocollo I2CBUS, o SPI, o anche RS232 (o UART). Ai comandi seriali corrispondono schedine locali che colloquiano e comandano un numero limitato di ingressi o uscite.
Tempo di ciclo. Supponi di avere 5 sistemi sommando stazioni e cappi di ritorno (i BEM non ne hanno bisogno) ed eventuali Blocchi Contaassi : - se dividi in sottosistemi (stazioni, linee, cappi di ritorno) sono sistemi più piccoli, più facilmente gestibili e sviluppabili indipendentemente. Altro vantaggio, sono sistemi con limitato numero di I/O - se hai tot di tempo di ciclo e devi comandare tutto, ti serve un sistema di una certa potenza di elaborazione. Se hai 5 sistemi, ognuno andrà a velocità di 1/5, quindi sistemi meno potenti
Avendo distribuito i sistemi su 5 apparati separati, si ha il vantaggio di semplificare i cablaggi : - un blocco unico richiede che da esso partano tutti i fili ( ne hai ipotizzati 384+192) e vadano, poi, a tutti i punti da controllare, anche lontani. - un blocco per ogni sistema (stazione, cappio di ritorno, ..) può stare vicino o sotto il gruppo da comandare. Per esempio, sotto la stazione che comanda. I punti da raggiungere sono vicini. Anche nella messa a punto avrai il sistema elettronico a portata di mano, o quasi, degli enti che deve controllare
Sinottico, pulpito, tasti di comando, selettori, etc. Sinottico : o prendi un video, tipo televisore, e lo comandi con una scheda adatta. Io li ho realizzati con scheda millefori e leds installati sopra. Uno di essi lo scambiano per vero (!) Pulpito : - un tasto di un ACEI è profondo una quindicina di cm, con una serie di contatti che si aprono o si chiudono. Comanda la formazione dell' itinerario o la sua distruzione (se si è in tempo) - una scatola commerciale in plastica a pannello inclinato può contenere i tasti, selettori, etc di un piccolo ACEI di una stazione a tre binari. E credo anche la scheda elettronica. Tasti semplici, non in sicurezza come, invece, sono i veri
Poi : - comando scambi con una sola uscita da decoder o consimili, servomotori modificati : * i veri hanno il comando a due fili : polarità positiva, deviatoio normale. Polarità negativa, deviatoio rovescio * se ho capito, una sola uscita, in caso di interruzione del filo, magari mentre passa il treno, risulterebbe un ben preciso comando, che potrebbe far deragliare il treno stesso * se hai un servo, allora sì, è una sola uscita. Esce un' onda quadra. Con un duty cycle comandi normale, con un altro comandi rovescio * il duty cycle richiede, però, la messa a punto precisa della posizione dritto e della posizione rovescio. Diversamente, o l' ago non è accosto, o preme troppo, rischiando di rompere qualcosa La messa a punto della posizione richiede obbligatoriamente di essere sullo scambio e di poter regolare da lì i duty cycle di normale e rovescio
- comando segnali con una uscita per colore, riproduzione dei segnali a vetri colorati e vela, quindi fase nera tra ogni luce : * in un sinottico che ho fatto, ho usato i segnali in uscita da un vero banco ADM (a leve e chiavi). Poi, lontano, un relè per ogni vela (due colori) o due relè per ogni vela (tre colori) traducono il comando del vero nel comando di un banale LED a tre colori * il passaggio rosso-verde e verde-rosso potrebbe essere simulato, nel caso di led tricolore, da una sovrapposizione di fase : acceso il verde -> acceso anche il rosso -> spento il verde. Nel vero lo schermo mobile per un attimo li mostra entrambi. In movimento. Nel LED, non sarebbero in movimento * lo spegnimento del segnale per uno .. due secondi avviene solo in certi tipi di ACEI. Dovrebbe essere che viene comandato lo spegnimento della lampada, mentre il relè schermo viene lasciato in posizione più restrittiva. Questo richiederebbe una uscita ulteriore
- per quanto possibile riproduzione degli apparati BEM : il BEM è tosto : * Richiederebbe una scheda elettronica a sè. L' interblocco fra leve ed elettromagneti sarebbe una sfida di meccanica * Altrimenti si potrebbe avere la leva libera, con un led che si accende di rosso se la si mette in posizione non permessa (così che si possa tornare indietro alla una posizione "legale") * oppure, un display Touch screen per ogni BEM, che lo visualizza e lo si comanda toccando ciò che si vuole azionare. M no avrebbe la sensazione di robusto che ha il vero
Come dicevo, questa è la mia opinione, ovvero, nè la migliore, nè la peggiore (spero), ma semplicemente la mia.
Stefano Minghetti
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