Si parla molto di condensatori tampone per il digitale, ma per l'analogico?
Qualora avessi una loco a 2 o 3 assi e volessi garantire una marcia più costante anche sui cuori degli scambi, come consigliereste di procedere?
La mia idea era di poter collegare dei condensatori al tappo da 22 poli (od a quello da 21), così da poter poi rimuovere il tutto quanto decida di passare al digitale.
Avete suggerimenti su come procedere? Immagino ci vada montato un ponte raddrizzatore (specialmente se polarizzati) prima dei condensatori installati in parallelo per aumentarne la capacità, con schema circuitale completo di diodi e resistenza in ingresso quest'ultima. Con l'uscita come ci si comporta?
Ho provato a cercare, ma trovo sempre applicazioni per il digitale dove mi sembra di capire che la problematica risieda nel collegamento del circuito al decoder, non potendo essere i condensatori montati a monte del decoder per non incappare in problemi durante la fase di programmazione (correggetemi per favore se il mio intendere sia errato e parziale).
Grazie a chi possa darmi qualche dritta sullo schema e sul tipo di condensatore da selezionare.
Marco

In analogico sarebbe forse meglio evitare i condensatori per via dell'inversione di tensione, però si può fare.
Il primo che ho trovato con delle spiegazioni semplici
https://www.youtube.com/watch?v=pcIrQOF-8p4

Ovvio che le dimensioni di locomotiva e condensatore sono importanti.


In analogico con decoder montato il discorso cambia: il condensatore è tipicamente gestito dal decoder.

Marco,

Grazie, quindi nessun ponte raddrizzatore ma una serie di condensatori su ambo i cavi dell’alimentazione per il motore con diodo in ingresso per impedire ingresso a correnti contrarie ed in parallelo alla batteria in caso di inversione di polarità ?

Peccato che la capacità dei condensatori in serie ne venga impattata.

Grazie.

Marco

Quello schema con i due condensatori in antiserie ti dimezza la capacità ma invece se ad ogni condensatore metti un diodo in modo da non alimentarlo inversamente la capacità la sfrutti tutta.
Ovviamente un condensatore lavora per un senso di marcia e l'altro per l'altro senso.

Attenzione, una capacità introdotta su un modello di motrice analogica rischia di vanificare il corretto funzionamento di certi alimentatori ad impulsi o PWM.....

Saluti

Max

Passa direttamente al digitale. Prestazioni superiori e controllo indipendente delle singole loco.

Vedo che la solfa non cambia... uno parla di analogico e l'altro: "no, devi fare il digitale"...

Non è la solfa. Marco ha chiesto un suggerimento e, dato che siamo anche nel 2023, questo è il mio: fai il plastico direttamente in digitale, senza passare dalla ormai vecchia tecnologia.
Poi sarà lui a decidere.

Il problema che espone Archimede è reale e importante SOLO in digitale poichè una mancanza istantanea di alimentazione impone al decoder di riavviarsi mentre in analogico lascia alquanto indifferente, solo un'incertezza di marcia quasi impercettibile.
Di qui l'importanza di un'alimentazione-tampone data dal condensatore per il digitale ma pressochè inutile in analogico.

Un condensatore di grossa capacità ovviamente appiattisce molto la forma d'onda.
Sugli alimentatori a SCR con commutazione a 50 Hz che ho adottato sul mio impianto lo schema originario consigliava in parallelo all'uscita 1000 uF per tagliare le creste e stressare meno i motori.
Da mie prove eseguite e osservate all'oscilloscopio ho poi deciso di installarci addirittura un 3300 uF che è tutta salute per i motori pur mantenendo una certa autoregolazione in funzione del carico nelle impegnative rampe e discese del mio plastico e dopo 20 anni non mi sono mai pentito.

A dire il vero la riserva di energia (o Power pack) può servire solo per il digitale sonoro, dove l’eventuale mancanza di alimentazione può causare la ripartenza del decoder con un’irrealistica riproduzione sia del suono che del movimento.
Il digitale senza suoni si comporta, più o meno, come l’analogico, dove la mancanza di alimentazione può dare una leggera incertezza superata, il più delle volte, dall’inerzia della loco (o del treno) che va a riprendere l’alimentazione pochi millimetri più avanti e minimizza l’effetto.
Ho scritto che il Power pack “può servire” perché, secondo me, il problema della mancanza di presa di corrente va considerato a partire dalla scelta dei binari e soprattutto dei deviatoi.
I miei deviatoi sono tutti in metallo con il cuore polarizzato: non uso i power packs.

È importante anche posare bene i binari per cercare di ottimizzare gli appoggi delle ruote che prendono corrente (non tutte le loco sono isostatiche).

Ci sono anche macchine “difficili” come la T3 di trix che, a causa del passo rigido. e degli assi non molleggiati ha difficoltà a circolare sui piazzali si stazione, nonstante abbia tutti i cuori polarizzati. Con un powerpack Lais ed un v4 ho risolto brillantemente. La loco gira ovunque senza fermarsi (e non è sound). Addirittura, sollevata dai binari a massima velocità continuava a girare per alcuni secondi, poi regolati con le apposite cv per ridurre l’effetto (precauzione x evitare disastri in caso di svio).

Ormai è una piaga....esiste solo il digitale....
E meno male che il topic parla di analogico.

Brenner

Non è una piaga ... è il progresso.

Roberto

Quindi immagino che tu avrai comprato un'automobile elettrica...