Cita:
Però io parlavo scusate di me non in generale
Se vogliamo fare un po' di "amarcord" ti accontento subito ... mi sa tanto che abbiamo un background comune...ricordo il libro che citi così come tutto il fermento per l'elettronica che c'era in quel periodo (tante riviste in edicola, tanti negozi e negozietti che vendevano componenti, i mitici kit di Nuova Elettronica...).
Anche io, che ero appassionato di trenoni e trenini dall'età di sei anni, applicai le conoscenze acquisite in elettronica al fermodellismo (ricordo progettai e realizzai un alimentatore per trenini con uscita in onda quadra, a frequenza elevata, con duty-cycle variabile che permetteva la marcia in entrambe le direzioni e contemporaneamente l'illuminazione costante). "Sbavai", non potendomeli permettere, su tutta la linea di ausili al plastico che iniziò a tirare fuori la Fleischmann anche molto prima del FMZ.
Poi arrivò il dcc e mi feci travolgere da quella tecnologia per la sua trasversalita e gli standard che si andavano definendo.
Sicuramente è stato un periodo eroico e, forse, il fascino e la nostalgia che traspare dal tuo scritto potrebbe essere legato a questi ricordi oltre che al rimpianto per la semplicità e la giocabiltà del tutto che si è un po' persa. Sicuramente è così per me.
Però ... la tecnologia a volte torna sui propri passi, almeno per quanto riguarda l'immediatezza d'uso... mi riferisco ai telecomandi ad infrarossi di certi trenini per ragazzi oppure ai decoder con controllo bluethoot tramite app da telefonino.