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Cavolo, Antonio, non ne salvi uno! Al povero Loriano non dai nessuna canche! Io, sul plastico portuale non la vedo così ardua, in commercio ci sono i binari Tillig tranviari facilmente modificabili per sostituire il pavè col cemento o con l' asfalto, poi, il mare, un foglio di gomma trasparente sottile e pieghevole, si trova. Basterebbe anche della plastica adesiva, trasparente e colorata sotto. Immagina che bello coniugare navi e treni, che tra l' altro, è sempre stato un mio sogno. A riguardo, guardo sempre con ammirazione la Valpambiana, che tra i plastici che occupano poco spazio, a quasi quarant' anni dalla sua realizzazione, resta il miglior esempio di plastico ferroviario "vero", con esercizio, e con cui Andrea si diverte sempre, tutti i giorni, ed occupa uno spazio esiguo. Quando guardo quegli schemi coi binari paralleli ai bordi che corrono sul bordo e fanno ovali assurdi, beh, mi spiace dirlo, ma vuol dire non aver colto lo spirito giusto, anzi, si è colto quello per annoiarsi a morte. E poi, non associamo l' ovale al bimbo, io dopo cinque minuti mi scassavo i cosiddetti, a giocarci, da piccino, allora preferivo montare i binari per terra, preparare dei salti, con i mattoncini lego facevo le rampe, e facevo saltare le locomotive, e spesso non deragliavano e finivano sul binario sottostante... Creavo incidenti con ostacoli sui binari... Montavo i binari sulla pista polistil e facevo le sfide tra E444 Lima e le macchinine.
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